Se Atene piange, Sparta non ride. Tutto rimandato. L’imperativo stasera a Firenze per gli uomini di Sarri era vincere, per restare incollati alla Juventus (che ieri ha provato la prima vera fuga stagionale) e per ritrovare fiducia: il pareggio che chiude le ostilità e la 27esima giornata di campionato lascia l’amaro in bocca ad entrambe le squadre. Alla Fiorentina, che avrebbe meritato – ai punti – più degli azzurri per il gioco espresso per lunghi tratti della gara e due legni che gridano ancora vendetta; e al Napoli, che conferma una fase di stanca in questo snodo cruciale della stagione: abili a non cadere in una gara aspra, contro una squadra che propone un calcio simile, il gioco azzurro a tratti è (clamorosamente) pessimo, nonostante una ripresa migliore i nervi saltano, alla fine arriva un punto che, probabilmente, non fa felice nessuno.
Reina: bravo a far esitare Kalinic e a strozzargli l’urlo al gol con l’aiuto della traversa, non può fare granché sul gol di Alonso in precedenza. Non ha modo di sporcarsi i guantoni, ma i brividi sono sempre dietro l’angolo. 6
Hysaj: il soldatino albanese conferma i progressi delle ultime gare. Preciso in marcatura, anche se poco propositivo. 6.5
Albiol: non ha particolari colpe sul gol viola, nonostante la leggera tenuta da corner; prestazione attenta, puntuale, contro avversari che pungono tutta la partita. 6.5
Koulibaly: decisive le diagonali che questo giocatore compie per neutralizzare Tello liberatosi (grazie a Ghoulam) sotto rete. Poco attento in fase d’impostazione, ma è un compito che non gli spetta. Partita vigorosa comunque, nonostante la mezza “frittata” nel frangente che ha portato alla traversa di Kalinic. 7
Ghoulam: concede troppi buchi all’ex canterano Tello, puntualmente tappati dal compagno Koulibaly. Nota stonata di questa partita, troppo spesso in balia degli eventi. 4
Allan: un primo tempo infarcito da errori di misura, data la grossa pressione viola. Un tantino meglio nella ripresa, probabilmente Sarri non ne aveva più di richiami adatti al brasiliano e lo cambia con Lopez. 4.5
David Lopez: meglio di Allan, senza infamia e senza lode però. 6
Jorginho: in rapporto a qualità e potenzialità è uno dei peggiori in campo. Sembra pesante fisicamente, soffre tremendamente i dirimpettai gigliati. 5
Hamsik: funziona a intermittenza. Non ci sono errori, nemmeno acuti: e dal capitano ci si attende sempre di più. Partita normale, non dovrebbe essere così. 5.5
Callejon: propositivo, probabilmente il migliore nella prima frazione. Zoppica, ciondola nella fase centrale; sparisce, e sbaglia, nella ripresa. Gli dà fiato Mertens. 5
Mertens: ci terrebbe a fare un “dispetto” a chi non gli ha dato la maglia da titolare. Poco più di venti minuti per intensificare i tentativi (alla fine, vani) di colpaccio. 6
Higuain: se segna lui il Napoli (quasi sempre) vince. Segna due gol, uno solo però è regolare. Fa il centravanti civetta, è lì che aspetta, ma i palloni si contano al lumicino. Abbandonato al suo destino, alla fine crolla in un’ira funesta contro tutto e tutti. 6
Gabbiadini: troppo poco per giudicarlo. Solo una bella apertura per Insigne. sv
Insigne: ha voglia di dimostrare, ma sono rari i sussulti e lunghi i tratti al limite dell’inspiegabile. 5
Fiorentina: Tatarusanu 7; Rodriguez 7, Astori 6.5, Marcos Alonso 6, Roncaglia 6.5; Badelj 6.5 (Ilicic sv), Vecino 6.5; Tello 7, Borja Valero 7, Mati Fernandez 6.5 (Bernardeschi 6); Kalinic 6. All. P. Sousa 6.5
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