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‘Cronaca di una morte annunciata’: l’Italia non abbatte il muro giallo e resta a casa! Ai Mondiali ci va la Svezia…

Il grande Gabriel García Márquez nel 1981 scriveva il suo più celebre romanzo, ad un anno esatto dal trionfo calcistico italiano in Spagna, in quel ‘mundial‘ che Pablito Rossi ci regalò inaspettatamente e contro ogni pronostico. A distanza di anni è arrivata, pesante come un macigno da digerire, la ‘cronaca di una morte annunciata‘ di una nazionale troppo brutta per essere vera nonostante i forti protagonisti a disposizione. Un controsenso si, ma non troppo se in panchina c’è stato un nocchiero che con testardaggine e miopia ha portato la sua squadra alla figuraccia! Non ci sono parole per commentare la disfatta sportiva che si è consumata questa sera allo stadio Meazza di Milano dove la Nazionale italiana di Ventura non è riuscita (incredibilmente!) a battere la Svezia fallendo così l’accesso ai Mondiali di Russia 2018! Incredibile ma vero, gli azzurri in 180’ a disposizione mai sono riusciti a trafiggere la rete dei modesti avversari che ci hanno messo impeto, calci e furore agonistico – oltre che il consueto sommergibile giallo a difesa della porta – riuscendo,  senza nemmeno soffrire più di tanto, a ‘domare‘ Immobile e soci. Un disastro che non si verificava dal 1958, uno tsunami che si è abbattuto inesorabilmente sul mondo sportivo italiano che ha perso dentro e fuori dal campo a causa di scelte sbagliate e discutibili, a partire da quelle effettuate dal commissario tecnico da tempo ormai in confusione e in balia dei senatori di una squadra mai veramente capace di ribaltare un pronostico che appariva scritto già prima dell’agonia di stasera. Col trascorrere dei minuti la sentenza incombeva e appariva inevitabile, l’ardore di Bonucci non è servito, la voglia di Florenzi non ha trovato fortuna e l’apatia di Gabbiadini (si, proprio lui!) è emersa su tutto il resto col risultato inchiodato sullo zero a zero in ceralacca come souvenir per gli svedesi increduli. Amarezza e delusione per i milioni di tifosi che ci hanno sperato fino all’ultimo e che dopo i 5′ di recupero hanno abbandonato mestamente gli spalti. Una sconfitta per tutto il movimento calcistico italiano che avrà di sicuro anche ripercussioni sociali (pesante l’assenza in Russia della Nazionale quattro volte campione del mondo) e che imporrà un cambiamento di rotta a partire dal cambiamento dei vertici FIGC. Tavecchio in primo luogo, anche se onestamente c’è da dire che il responsabile principale di questa disfatta rimane il commissario tecnico che nonostante il risultato finale aveva a disposizione un gruppo di calciatori di assoluta qualità ma che non è riuscito mai ad assemblare. Per non parlare della gestione del  miglior talento: ci spieghi Ventura (per quel che può servire adesso) come si fa a tenere fuori dagli undici titolari quel Lorenzo Insigne che tanto sta facendo nel Napoli e che avrebbe di sicuro contribuito ad un epilogo migliore per le sorti azzurre. Tante le colpe dell’allenatore che nell’ultimo periodo non ci ha praticamente capito nulla, ostinandosi a portare avanti tesi rivelatesi assurde e moduli che mal si sono adattati alle caratteristiche degli uomini a disposizione. Due moduli, il 4-2-4 e il 3-5-2 invece che un più efficace 4-3-3, hanno portato la nazionale alla rovina, rendendo il mondo pallonaro italiano lo specchio della società, involuto senza idee e allo sbando. Che ci sia una vera e propria rifondazione adesso, si parta dalle giovanili e si cominci ad imporre seriamente la presenza dei prodotti dei vivai in campo, anche se onestamente c’è da dire che contro la Svezia sarebbe bastato davvero poco per evitare questa ‘cronaca di una morte annunciata’. Magra consolazione la prestazione di Jorginho: all’esordio in azzurro e in un caos inenarrabile l’italo brasiliano del Napoli è riuscito ad illuminare la scena con giocate pregevoli che purtroppo non hanno permesso ad Immobile e compagni di trovare il gol. Chissà se ci penserà mai Ventura, magari in estate a guardare i Mondiali in TV, a quello che sarebbe stata la sua Nazionale con un po’ di qualità in più e meno scelte imposte dall’alto. Da cancellare questa serata, adesso anche per il calcio italiano ‘adda passà a nuttata’!

Foto: rete internet