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Guai a mollare – Dzeko ed Alisson inguaiano i sogni azzurri. Top e flop di Napoli-Roma 2-4

Guai a mollare – Dzeko ed Alisson inguaiano i sogni azzurri. Top e flop di Napoli-Roma 2-4

Il (fu) Derby del Sole, asse del Centro-Sud contro lo strapotere calcistico del Nord peninsulare va di scena a Fuorigrotta. Sarebbe ipocrita considerarla una partita come le altre. Una supersfida che nel tempo ha perso la sua vena romantica, dopo uno storico gemellaggio rotto nell’87 e ampiamente inasprito dopo la morte quasi quattro anni fa del giovane Ciro Esposito. Una gara a rischio, non solo dal punto di vista della sicurezza: stasera è un turno decisivo per la corsa scudetto. Un esame severo, l’attesa è frenetica dopo la vittoria sul fotofinish della Juventus contro la Lazio, e la spinta del San Paolo coinvolge circa 40.000 anime. Il Napoli va alle urne con un giorno d’anticipo, il sarrismo è atteso da un banco di prova durissimo e la Roma – seppur convalescente – non tradisce le attese: segna Lorenzo Insigne, poi i giallorossi pareggiano subito (Ünder) e completano la rimonta con un indemoniato Dzeko, autore di una doppietta. Alisson fa muro, Perotti arrotonda. Il gol di Mertens ha il sapore amaro del contentino, Di Francesco gela il San Paolo, il punto di distacco dalla Juve (ora) è un soffio di vento che non può e non deve assiderare il piano azzurro.

NAPOLI

REINA 6: quattro gol imprendibili. Per il resto, sta quasi a guardare.

HYSAJ 5.5: un primo tempo giocato tutto sommato in sicurezza. Sbanda invece parecchio nella ripresa e si perde Perotti più di una volta.

ALBIOL 6.5: è l’unico a salvarsi nella difesa azzurra. Non è mai fuori posizione, anticipa sistematicamente chiunque passi dalle sue parti e riduce a zero le sbavature.

KOULIBALY 5.5: esce quasi sempre a testa alta dalla sua difesa, ma non trasmette sicurezza.

MARIO RUI 4.5: ex di turno, incappa in una serata da dimenticare. Deviazione sfortunata sull’1-1 ospite, letteralmente in tilt nello sciagurato finale di gara.

JORGINHO 5.5: appare spaesato. In appoggio si limita all’ordinario, un paio di verticalizzazioni interessanti, poi è risucchiato dai muscoli di Strootman.

75° MILIK 6: poco più di un quarto d’ora per ritrovare il prato verde. Buoni i movimenti, pochi palloni giocabili. Bentornato.

ALLAN 6: generoso fino all’eccesso, recupera palloni e macina chilometri in fascia, ma questa volta regala poca qualità dalle parti dell’area avversaria.

ZIELINSKI 5: poca spinta, scarso apporto alle punte, meglio nei movimenti difensivi. Giustamente sostituito.

65° HAMSIK 5.5: la qualità c’è sempre, ma c’è poca lucidità negli inserimenti, anche perché saltano gli schemi. E non era partita da piedi vellutati: la fisicità del centrocampo romanista lo sovrasta.

CALLEJON 6: lo vedi guizzare frenetico più che incisivo, mangia il pane del sacrificio senza fiatare, riceve pochi palloni ma fa tanto lavoro sporco.

INSIGNE 7.5: il migliore dei suoi. Imbastisce un duello personale con Alisson che sembra non finire mai. Ai punti, però, il portiere carioca riesce a portare a casa tre punti di platino per la sua squadra. Prestazione mostruosa, predica (spesso) nel deserto.

MERTENS 6.5: gioca da pivot, nonostante l’altezza non gli dia una grossa mano. È intraprendente, uno degli ultimi ad arrendersi. Il gol sul finale è il giusto premio alla sua abnegazione.

SARRI 6: mette in campo il suo undici più in forma, perde solidità mentale quasi subito. E qui non si tratta né di schemi né di gioco. Ritrova la sua freccia più acuminata (Milik), smarrisce punti su una Juve famelica e fortunata.

ROMA  (4-3-3) – ALISSON 7.5; FLORENZI 7, MANOLAS 6.5, FAZIO 6, KOLAROV 6.5; DE ROSSI 6.5 (88° EL SHAARAWY sv), STROOTMAN 6.5, NAINGGOLAN 6.5; ÜNDER 7 (72° GERSON 6), PEROTTI 6.5 (80° PELLEGRINI sv), DZEKO 8. All: DI FRANCESCO 7.5.

foto: Ernesto Vicinanza photographer