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Il solito Napoli ‘made in England’: troppo timorosi all’Emirates, adesso servirà l’impresa al San Paolo…

Troppo brutto per essere vero il Napoli del primo tempo all’Emirates Stadium contro l’Arsenal nella gara di andata dei quarti di finale di Europa League. Non che quello della ripresa sia stato eccezionale per carità, ma almeno dopo 45′ di vera e propria agonia e di schiacciante supremazia Gunners al rientro dall’intervallo abbiamo visto una squadra che ha provato quantomeno a rialzare la testa sfiorando in due circostanze la rete che avrebbe dimezzato lo svantaggio e reso meno cupo il futuro. Il 2-0 di stasera ha infatti complicato di parecchio i piani qualificazione di Ancelotti, adesso tra una settimana al San Paolo servirà una vera e propria impresa per ribaltare il primo round che non è stato per niente esaltante e che purtroppo ha ricalcato un copione troppo spesso recitato dagli attori partenopei in terra inglese. Difetti di gioventù, scarso coraggio e mancanza di personalità: tre nei che il Napoli si porta dietro da anni e che sono emersi per l’ennesima volta nel gruppo azzurro che non è riuscito a crescere di mentalità nemmeno dopo l’arrivo di Ancelotti nella veste di coach pluridecorato. Premettendo che rimane una gara di ritorno da giocare e che ci sono ancora possibilità di accedere alle semifinali della competizione europea, a questo punto delle domande bisogna porle: 1) Come mai la squadra – che da mesi si dice aspettava questa gara per dare un senso alla stagione – è arrivata così scarica e demoralizzata all’appuntamento più importante dell’anno? 2) Perchè Insigne e Mertens continuano ad avere così tanti problemi in fase di realizzazione? 3) Cosa è accaduto ad Allan e Fabian Ruiz? 4) E’ possibile che una squadra con ambizioni europee arrivi alla fase cruciale della stagione senza centrocampisti di ruolo di ricambio? 5) Younes ed Ounas sono calciatori in grado di fare la differenza in questa squadra? Sono questi alcuni dei crucci che ci porteremo avanti ancora per qualche mese, sta di fatto che tra una settimana potremo essere molto più precisi nel dare un giudizio sulla prima stagione in azzurro del tecnico emiliano al quale, lo ripetiamo, andrà data senza dubbio la seconda opportunità al di la di come andrà poi a finire la stagione. Però allo stesso tempo è inevitabile che sia fatto un bilancio provvisorio con la speranza che giovedì prossimo possa arrivare la partita della svolta e l’impresa per far si che il sogno di una intera tifoseria non si sia infranto sugli errori di Insigne e Zielinski. Poco da aggiungere nel complesso sulla partita di stasera: 45′ in balia dell’avversario, ripresa dignitosa con un match molto più equilibrato che con un pizzico di fortuna si sarebbe potuto anche raddrizzare. Grossolani gli errori di Mario Rui e Fabian sulle reti dell’Arsenal, emersa la scarsa incisività in fase realizzativa. In poche parole questa sera poco ha funzionato in tutti i settori del campo, ennesima gara da resettare e guardare avanti. In ogni caso se ci sono ancora delle possibilità di passaggio del turno e se non abbiamo avuto bisogno del pallottoliere per decifrare il risultato finale si deve ringraziare il giovane Meret che ha compiuto almeno un paio di miracoli evitando un passivo che sarebbe stato senza le sue parate molto più pesante.

Foto: rete internet