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Insigne e Zielinski stendono il Milan: la vetta è sempre azzurra…

Il Napoli ha battuto il Milan al San Paolo con qualche sofferenza di troppo nella fase finale del match, mantenendo la testa della classifica dopo il successo della Roma nel derby ed in attesa dei risultati di domani di Inter e Juventus. In ogni caso, anche di fronte a vittorie delle principali inseguitrici, gli azzurri conserveranno il primato grazie ad una vittoria importantissima (undicesima in tredici gare) e pesante contro un’avversario apparso in ripresa e di sicuro ostico. A fine partita il pubblico ha intonato il coro “forza ragazzi noi ci crediamo”, e c’è da essere d’accordo visti i numeri di una squadra che nonostante la stanchezza e il logorio fisico di gran parte degli elementi continua a mettere – mattone dopo mattone – le basi per un finale di stagione esaltante.

Stanchezza e ‘titolarissimi’: Sarri l’ha giocata come ci si attendeva, con i soliti titolari e l’inserimento sulla corsia di sinistra di Mario Rui che ha giocato molto bene fin quando ha retto fisicamente. La sensazione è stata quella di un complesso sottotono contro un’avversario che ha fatto di tutto per rendere impenetrabile la propria difesa, e su questo il Napoli è stato bravo a trovare ripetutamente varchi nella sedici metri rossonera sprecando però troppe occasioni che avrebbero permesso di chiuderla molto prima del fischio finale. Ma va bene così, il Napoli va avanti seppur con qualche affanno e continua a guardare tutti dall’alto in basso, con la fiducia di poter conquistare qualcosa di importantissimo a fine stagione.

Var decisivo: La gara. Buon primo tempo degli azzurri che – senza strafare – hanno sin dalle battute iniziali comandato il gioco costringendo il Milan ad agire prevalentemente di rimessa e per lo più con conclusioni dalla distanza che in ogni caso non hanno mai impensierito Reina. La svolta del match alla mezz’ora quando Insigne – scattato sul filo del fuorigioco – ha battuto Donnarumma con un destro imparabile. Gol prima annullato e poi convalidato da Doveri con l’ausilio del Var che ha confermato la buona posizione dell’attaccante partenopeo. Il gol ha galvanizzato ancor di più i ragazzi di Sarri che hanno collezionato palle gol a ripetizione (Donnarumma senza dubbio il migliore tra le fila del Milan) senza trovare quel raddoppio che sarebbe stato meritato. All’intervallo il vantaggio minimo sui rossoneri ha dato speranza al popolo di Fuorogrotta.

I cambi di Sarri: Nella ripresa pronti-via e Mertens ha fallito un gol incredibile (pregevole assist di Insigne) trovandosi a tu per tu con Donnarumma. Un gol fallito che ha galvanizzato il Milan che – che in ogni caso non ha mai tirato in porta – ha messo in sofferenza la retroguardia partenopea. Il forcing (sterile) rossonero si è prolungato fino al 65′ quando Sarri ha mandato in campo prima Maggio per Mario Rui (buona la prova del mancino) con Hysaj dirottato a sinistra e poi Zielinski per Hamsik per cercare di dare una scossa alla squadra. Mai mossa più azzeccata perchè è stato proprio il centrocampista polacco (72′) a togliere gli azzurri dagli imbarazzi con un gran gol in diagonale che non ha lasciato scampo a Donnarumma. Nel finale (79′) Rog ha rilevato uno stanchissimo Callejon con il Milan alla disperata ricerca di un gol per riaprire il match, cosa che non è accaduta in quanto la retroguardia azzurra – seppur in qualche frangente con affanno – ha saputo soffrire e stringere i denti ricacciando puntualmente gli attacchi rossoneri. Un vero peccato il gol subito nel recupero (Romagnoli al 91′) – con evidenti colpe di Reina su una conclusione apparsa non irresistibile dalla distanza – che ha fatto penare giusto un po’ i tifosi azzurri, ma ormai sul match erano calati i titoli di coda.

dal San Paolo Vincenzo Rea