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Koulibaly sulla stagione partenopea: “Grande battaglia con la Juve, decisiva la gara di San Siro con l’Inter. Futuro? Ho ancora tre anni di contratto”

Kalidou Koulibaly, centrale difensivo partenopeo si concede ad un’intervista di un giornale sportivo francese, nella quale traccia una linea di pensiero sull’ultima stagione dei partenopei e i suoi trascorsi finora in maglia azzurra.

“E’ stata una lotta asserragliata con la Juve, che giocava molto spesso prima di noi. Ma lo scudetto, mi sento di dire, l’abbiamo perso in tre occasioni: contro Sassuolo, Milan e Chievo. Sul nostro cammino ha inciso fortemente anche il pessimo risultato di Milano tra Inter e Juventus”.

Sul gol allo Stadium e i cori razzisti. “Il gol allo Stadium è un avvenimento che passa in secondo piano, per me è sempre stato importante l’affetto verso i tifosi. I cori razzisti in questo paese sono all’ordine del giorno: è una brutta pagina di questo sport ed anche io nonostante ne sia rimasto coinvolto, sono riuscito a perdonare. Ricordo in particolare le scuse rivoltemi da un bambino, tifoso della Lazio. Gli ho spontaneamente regalato la mia casacca”.

Sul futuro. “Sono legato a questa maglia per altri tre anni di contratto, vedremo.”

I coaches di Kalidou. “Quando ricevetti la chiamata da Benitez, pensai ad uno scherzo. Invece era tutto vero. Lui credeva molto in me, tant’e vero che ho imparato tutto in poco tempo: addirittura mi insegnava a muovermi in campo attraverso le posate, individuate come avversari. Sarri invece all’inizio non mi considerava, tant’è che chiesi la cessione al club, ma quando il presidente si oppose, inizai la mia avventura sotto la sua gestione, dimostrandogli con tantissimo sforzo fisico la mia importanza nel reparto arretrato. Del resto aveva una visione “pazza” del calcio durante gli allenamenti”.

Foto: rete internet