WebNapoli24 - WN24

La Metamorfosi del Napoli e la qualificazione a rischio: per gli ottavi adesso è dura…

koulibalyNon è stato un bel Napoli stasera. Come già capitato troppo spesso in questa fase della stagione, anche al cospetto di una modesta squadra come la Dinamo Kiev gli azzurri – in piena emergenza per l’assenza di un attaccante degno di questo nome – hanno offerto una prestazione scialba e a dir poco desolante: zero grinta e voglia di portare a casa il risultato ma soprattutto gioco prevedibile e senza sbocchi offensivi. Ne è venuto fuori, dopo 93′ di scarabocchi e calcio ruminato, un pareggio che lascia tutto in discussione in chiave qualificazione (8 Napoli, 8 Benfica, 7 Besiktas, 2 Dinamo Kiev) nel gruppo B: Hamsik e compagnia andranno a giocarsi la qualificazione in Portogallo il 6 dicembre, basterà un pari per passare il punto ma probabilmente servirà una vittoria per mantenere il primato e sperare in un sorteggio migliore agli ottavi. Sarà lotta a tre per staccare il pass post gironi, ma al di la delle possibilità di andare avanti (chances che restano comunque tante) quello che spaventa in questo momento è l’atteggiamento dei ragazzi di Sarri in un match che i trentamila del San Paolo speravano di portare a casa facilmente. E invece no, i giovanotti in maglia azzurra non hanno mangiato l’erba di Fuorigrotta giochicchiando per 70′ e provando – nemmeno con troppa convinzione – un forcing finale con l’ingresso in campo di Gabbiadini. Tanti calci d’angolo, una serie infinita di passaggi inutili, possesso palla sterile e pochi centimetri in avanti con Mertens che ci mette davvero tutto il suo in un ruolo che proprio non può fare. Il Napoli delle storture, delle mosse prevedibili e del gioco che fu spumeggiante, dovrà adesso faticare parecchio per portare a casa il risultato che – in un girone tutt’altro che proibitivo – dopo i due successi iniziali pareva scontato. Una vittoria o un pareggio a Lisbona toglierebbe tutte le ansie e le paure di una tifoseria intera, fallire il passaggio del turno lascerebbe invece l’amaro in bocca considerando gli avversati che sono stati affrontati e gli errori commessi in match non vinti in precedenza. Sta di fatto che adesso si deciderà tutto il 6 dicembre, al momento non si possono fare calcoli o pensare di andare in terra lusitana cercando di speculare sui due risultati a disposizione, sarebbe un grave errore pensare di gestire il minimo vantaggio. La partita di stasera è stata davvero brutta, giocata sotto ritmo nella prima frazione di gioco (un paio di occasioni per Mertens sempre anticipato dal portiere avversario) in particolar modo per demerito azzurro, nella ripresa il monologo partenopeo è andato avanti ma lo spartito è rimasto quello dell’avvio e il gol non è arrivato nonostante i cambi di Sarri, come sempre negli uomini ma non negli schemi. Speriamo di sbagliarci, ma l’impressione di non vedere quest’anno il gioco spumeggiante dello scorso anno è ormai evidente, agli spuntati azzurri servirebbero soluzioni diverse per tentare di mettere nelle migliori condizioni Gabbiadini che resta l’unico giocatore che può fare – in assenza di Milik – la prima punta. Qualche dogma in meno per il maestro Sarri (che non avrà sogni tranquilli ma che di sicuro non farà la fine di Gregor Samsa nonostante la Metamorfosi della sua squadra) e un po’ di pragmatismo in più non guasterebbe per il nostro mister con la speranza che gennaio arrivi presto (per l’acquisto di una punta e il ritorno dell’arciere polacco) e che tutti i giochi (campionato e Champions) siano ancora aperti. Adesso non possiamo fare altro che resettare immediatamente il match con la Dinamo Kiev, questo Napoli troppo brutto per essere quello vero cancelliamolo restando certi che già da lunedì con il Sassuolo si provi ad invertire questa tendenza.