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Mercato senza acuti: si doveva e poteva fare di più per completare la rosa! Ma questo Napoli resta competitivo…

Mercato senza acuti: si doveva e poteva fare di più per completare la rosa! Ma questo Napoli resta competitivo…

Il mercato è finito, vivaddio! Si perchè a Napoli, soprattutto gli ultimi giorni, sono vissuti molto male da tutti gli attori chiamati in causa e generano divisioni laceranti che si consumano con la nascita dei partiti del pro o contro la società. La parola passa a questo punto (e finalmente!) al campo e al calcio giocato almeno fino alla parentesi di gennaio, ma sfruttando la pausa per le Nazionali qualche considerazione va fatta sulla campagna trasferimenti del club partenopeo. Partiamo però da un punto fondamentale, per chiarirci subito ed evitare equivoci o essere additati per filo-societari o anti ADL: questo Napoli, con la rosa attuale, resta forte ed attrezzato per competere per il titolo insieme alla Juventus (che resta favorita) e ad altre due-tre pretendenti alla vittoria finale. Fatta questa premessa fondamentale, come da un postulato base dal quale si parte per giungere ad analisi più approfondite, passiamo ad analizzare più serenamente il mercato del Napoli in questa sessione estiva che si è concluso senza ‘botti’ ed acquisti ad effetto capaci di scaldare la piazza e di innalzare il tasso qualitativo della squadra. Se da un lato – come da premessa – non bisogna per fortuna celebrare nessun funerale, è altrettanto evidente che ci si aspettava qualcosina di più da Giuntoli ed ADL in almeno un paio di ruoli che meritavano seri approfondimenti. Tralasciando la questione Reina che ha tenuto banco fino a qualche ora fa e che fortunatamente si è chiusa bene con la permanenza a scadenza del leader spagnolo, non si può non evidenziare che per Sarri la coperta è corta in modo particolare sugli esterni (sia alti che bassi): bisognava prendere delle alternative ad Hysaj ed ad Insigne (volendo considerare il giovane Ounas come alter ego di Callejon), sono rimasti Giaccherini (sul mercato fino all’ultimo secondo) e Maggio, non proprio due elementi all’altezza dei titolari e capaci di fare la differenza sia a gara in corsa o partendo da titolari. C’è rammarico per l’immobilismo societario, l’ennesimo nell’era di De Laurentiis, ma non pessimismo. Si poteva e doveva fare di più, sarebbero bastate due operazioni normali senza un particolare esborso economico, la piazza e il buonsenso avrebbero chiesto due elementi anche giovani capaci di offrire maggiori garanzie nel caso in cui lo spagnolo e l’albanese si fossero trovati di fronte ad acciacchi fisici o a squalifiche. E invece, in una stagione ricca di impegni, ci si ritrova per l’ennesima volta a dover sperare che tutto fili liscio e che l’infermeria sia sempre vuota. Peccato, peccato davvero perchè mentre a centrocampo regna l’abbondanza con due maglie per ruolo, questo non si può dire per la difesa e per l’attacco dove le ‘riserve’ non garantiscono la stessa affidabilità dei titolari, anzi. Soprattutto il reparto arretrato (maggiore indiziato e sul banco degli imputati dopo i tanti gol incassati nella passata stagione) desta parecchie perplessità con l’incognita Mario Rui e due portieri poco esperti alle spalle di Reina. Con il Napoli la sensazione sul gong del mercato è sempre la stessa: per un pugno di sale si rischia di dover buttar via l’intera cena, dopo ore di fatiche per aver preparato un piatto prelibato capace di far sognare il palato fine dei tifosi. In conclusione il borsino entrate/uscite pende verso il meno con l’approdo in azzurro di Ounas e Mario Rui oltre alla ‘prenotazione’ di Inglese che tra un anno vestirà l’azzurra casacca. Ottimo invece il lavoro sulla riconferma dei ‘big’ e in uscita: fuori gli esuberi (Strinic, Pavoletti, Zapata su tutti) che hanno generato un certo tesoretto, c’è da aspettarsi adesso un colpo a gennaio e un percorso senza cadute per far si che questa rosa possa avere ancora maggiori garanzie nei due reparti da rinforzare. Felici di essere magari ‘smentiti’ da Maggio e Giaccherini e con l’illusione di una precisa volontà da parte del mister nella riconferma dei due, ci proiettiamo in questa stagione che si preannuncia importante per il Napoli che deve fare per forza sul campo il definitivo salto di qualità. E proprio per questo restiamo ottimisti, perchè ci fidiamo di Sarri (un po’ meno nella società che continua a perdersi in un bicchier d’acqua) e nel suo lavoro costante, con la speranza che si possano prendere meno gol rispetto al passato e continuare a dare spettacolo a suon di vittorie. Come in questo splendido inizio stagione. In fondo il mister a qualche piccolo miracolo ci ha già abituati…