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Milik: “Infortunio? Il peggio è passato, non ho fretta. Chievo? Decideremo a dicembre”

L’attaccante del Napoli Arkadiusz Milik ha rilasciato una lunga intervista al portale polacco Sportowefakty, soffermandosi sul suo infortunio e sul suo futuro prossimo. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di WN24:

“Il peggio per me è stato il primo infortunio al ginocchio, quello dell’anno scorso. Fu un dramma. Ora so cosa mi aspetta, conosco la procedura. E’ devastante per la psiche, ma per fortuna tutto è stato molto rapido. Ho sentito un dolore forse ancora maggiore, un fisioterapista che aveva visto la gara in differita ha capito subito che si trattava di qualcosa di grave. Facemmo dei test, ma fu come se il mio corpo si difese per evitare brutte notizie. C’era ottimismo, ma il giorno dopo fu tutto chiaro. Adesso sto bene, la riabilitazione prosegue. Passato il primo mese, il peggio è alle spalle. Ora posso dormire normalmente, prima mi svegliavo dal dolore. Ora è tutto più semplice. Rientro? Non ho fretta. Si dice febbraio, ma lo farò quando sarò pronto. Possibile prestito al Chievo? E’ una possibilità che considero, ma le decisioni le prenderemo a dicembre e decideremo cosa sarà migliore per me e per il club. Napoli? E’ un luogo speciale. A Katowice posso camminare tranquillamente per strada, qui è impossibile. Napoli è incredibile in termini di amore per il calcio. Non so come siano Argentina e Brasile, ma non penso che esista un altro posto al mondo come questa città. Il calcio qui è religione, tra i 50 metri che separano la mia auto da un ristorante devo fermarmi a fare decine di foto ed autografi. Non sono mai stato al centro della città proprio per questo, ma non fraintendetemi: è motivo d’orgoglio, è bello quando la gente di dà sostegno per strada! La mia casa è vicina al centro sportivo del Napoli, mi piace e poi qui è un posto pacifico. C’è silenzio, si sta bene e sono vicino alla spiaggia. In estate ci sono tante persone, ovviamente, ma ora è molto tranquillo. Mancanza di vita privata? Ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro. Faccio quello che amo, gioco a calcio, realizzo i miei sogni da bambino. Bisogna fare i conti con molte cose, anche i tifosi fanno parte del gioco. Non si può avere tutto: giocare in un grande club, guadagnare un sacco di soldi e poi pretendere anche privacy. Pronto per il Mondiale? Ci riuscirò”. 

Foto: rete internet