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Napoli-Inter, la coppia Lu-La decisiva, Fabian irriconoscibile. Top e flop al San Paolo

Un botto nel buio. Un rumore, in una stagione nata male e proseguita peggio. 40mila anime infreddolite, probabilmente una partita del genere ne avrebbe meritate di più, anche se rispetto alla media sugli spalti di Fuorigrotta nell’anno appena trascorso siamo decisamente al di sopra.

Otto anni dopo, Gattuso e Conte tornano a scontrarsi, per la prima volta da allenatori e in un incontro importante per entrambi. Napoli-Inter vale tanto. La prima dopo le feste mescola ansie e appetiti di due squadre che si sono scambiate negli anni il ruolo di anti Juve: gli azzurri sono lontani anni luce dalla zona Champions, in preda a una crisi identitaria che ne ha contaminato convinzione e risultati e, perso il treno scudetto già a novembre, è difficile inventarsi stimoli che non siano racchiusi negli ottavi di coppa contro il Barca; la banda Conte marcia al di là di ogni pronostico, rinata sotto la guida del tecnico salentino.

Napoli-Inter, la coppia Lu-La decisiva, Fabian irriconoscibile. Top e flop al San Paolo

Diamo i voti ai protagonisti del match del San Paolo: il migliore in campo a Fuorigrotta è sicuramente BigRom Lukaku, ma Lautaro è rigenerato dalla cura Conte. Hysaj commette troppi errori, Fabian non incide mai. Vittoria di spessore dei nerazzurri che sfruttano le ingenuità difensive degli azzurri grazie alla coppia Lukaku-Lautaro, espugnano il San Paolo – non accadeva dal 1997 – riagganciando la Juventus in vetta alla classifica.

NAPOLI (4-3-3):

Meret 5: in ginocchio davanti a Lukaku, in ginocchio davanti a Lautaro. Protetto pressoché poco da Manolas, subisce. Un po’ incerto anche nei rinvii.

Hysaj 4.5: travolto da un tragico destino nel verde prato di Fuorigrotta. Dalla sua parte l’Inter fa quello che vuole, ha sulla coscienza il secondo gol di Lukaku.

(81° Lozano sv)

Di Lorenzo 5: abnegazione e sudore. Regge come può il confronto con Lautaro, ma alla lunga risente del suo status da “adattato”. Suo lo scivolone che apre una prateria per Lukaku e spiana la strada alla vittoria interista.

Manolas 4.5: parte bene e si fa valere negli scontri frontali, poi è goffo sul mortifero Lautaro.

Mario Rui 5.5: non demerita, ma la sua fascia è la più “protetta” e avrebbe dovuto puntare più al cross.

Allan 5: non parte male, fa lavorare molto i suoi dirimpettai. Pian piano si spegne.

Fabian Ruiz 4.5: notte fonda. Nessun ricamo, qualche verticalizzazione, molta lotta poco governo. Irriconoscibile.

(84° Llorente sv)

Zielinski 6: a sinistra, talvolta anarchico. Qualche dribbling qua e là, nasce dal suo piede il varco che porta al gol di Milik. Ci mette poco per accendersi, il migliore dei suoi.

Callejon 5.5: tanta buona volontà, un assist. Nulla più.

Milik 6: atavico, non smette di segnare in un match che vede i suoi soccombere. L’unica consolazione – seppur magra – è la sua continuità sotto-porta.

Insigne 5: l’impegno non manca mai, lui però non è lucido. E poi, quando la sfortuna è una scimmia sulla spalla che non ti abbandona… son dolori.

Allenatore: Gattuso 5: ok, il suo gioco contempla spazi ai rivali, però il Napoli arriva sporadicamente davanti ad Handanovic e subisce il tandem interista più del dovuto. Si rivede solo quando i nerazzurri, raggiunto lo 0-2, sono appagati.  
 

INTER (3-5-2): Handanovic 6.5; Skriniar 6, de Vrij 7, Bastoni 7; Candreva 6, Gagliardini 6 (56° Barella 5.5), Brozovic 6, Vecino 6.5 (73° Sensi 6), Biraghi 6.5; Lautaro 7, Lukaku 7.5 (88° Borja Valero sv). Allenatore: Conte 7

foto: GettyImages