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Il Napoli si ferma su Handanovic! Pareggio che lascia l’amaro in bocca, ma che ci mantiene primi!

Quando giochi una partita che rasenta la perfezione, senza sbavature difensive e prepotente a centrocampo e in attacco e tra le fila dei tuoi avversari c’è il portiere che risulta il migliore in campo c’è poco da fare. Il Napoli contro l’Inter ce la mette tutta per portare a casa l’intera posta ma l’ostruzionismo interista e la solita fortuna di Spalletti impediscono alla capolista di scappare e fare il vuoto in classifica. Sarri rimane comunque primo della classe, nonostante ci sia un pizzico di delusione al 90′ tra il popolo partenopeo che si è visto negare la gioia della nona vittoria consecutiva non per demeriti dei propri beniamini ma solo per sfortuna e una serata straordinaria del portiere avversario.

Primato confermato: Nonostante il primo pareggio in campionato (ma anche stagionale) il Napoli può consolarsi con il primo posto confermato lasciando proprio l’Inter a due lunghezze aspettando la gara della Juventus di domani ad Udine. In passato una squadra non come quella di quest’anno avrebbe addirittura perso perchè in fin dei conti l’Inter (fortunata e regina dell’anti calcio) rimane squadra quadrata ed ostica, da non sottovalutare nella corsa scudetto, almeno per quello che sta facendo vedere in questo inizio stagione. E, considerando che Spalletti non ha coppe da giocare e con il solo obiettivo del campionato, il pareggio di stasera – anche se fa apparire il bicchiere mezzo vuoto – non è da buttare considerando anche le fatiche di coppa degli azzurri che hanno di sicuro un calendario più fitto di impegni rispetto a quello dell’Inter. Adesso c’è da continuare la striscia positiva di risultati sfruttando anche un calendario meno impegnativo fino allo scontro diretto con la Juventus al San Paolo. Sfida che probabilmente dirà definitivamente la verità sulle aspettative tricolori degli azzurri con l’Inter – se riuscirà a tenere il passo – a fare da terzo incomodo nella corsa al primo posto.

Il muro di Spalletti: il gioco (costantemente d’attacco) del Napoli contro la difesa (e in alcuni tratti anche l’improvvisazione) dell’Inter, la ricerca costante della via della rete contro il muro umano eretto da Skriniar e compagni davanti ad Handanovic, ma anche l’estrema (ma purtroppo sterile) facilità di manovra dei ragazzi di Sarri che arrivano alla sedici metri nerazzurra con azioni di pregevole fattura sbattendo però puntualmente contro la diga eretta da Spalletti. E’ questa la sintesi di Inter Napoli, almeno per quel che concerne la prima frazione di match, dove il tridente partenopeo ha pure trovato qualche piccola crepa senza tuttavia riuscire a trafiggere l’estremo difensore interista che si è esaltato su Callejon e Mertens. L’Inter sorniona ha agito prevalentemente di rimessa puntando più su Candreva che su Perisic, anche se in 45′ di palloni giocabili per Icardi non se ne sono visti. Ne è uscita una gara estremamente tattica dove il Napoli ha attaccato ma ha dovuto pure fare parecchia attenzione alla fase difensiva perchè di fronte ha avuto un’avversario che ha rischiato in parecchie occasioni di capitolare ma che è rimasto vivo all’intervallo.

Super Handanovic: La ripresa non ha detto nulla di nuovo anche se in verità l’Inter (più fresca del Napoli) qualche piccolo problemino alla retroguardia azzurra lo ha creato in avvio, ma la regia del match è stata sempre la stessa con una sola squadra (in maglia azzurra) a produrre azioni potenzialmente da gol e l’altra (quella nerazzurra) a soffrire nella propria metà campo e a tentare di limitare i danni. A venti dalla fine Sarri manda nella mischia Zielinski per Hamik (ancora rinviato l’appuntamento con la Storia e il record di gol per il Capitano), Insigne per due volte va vicinissimo alla rete con il suo tiro a giro, poi è la volta di Rog che fa tirare il fiato ad Allan (tra i migliori in campo). Ma non c’è niente da fare, ai punti il Napoli meriterebbe il vantaggio ma non sempre nel calcio vince chi produce di più, c’è da stare attenti perchè quando una gara si mette in un certo modo c’è anche la possibilità della beffa dietro l’angolo. Ma Sarri ci prova lo stesso e manda in campo Ounas a dieci dal termine per Insigne, anche se la storia della partita non cambia. Sarebbe cambiata sui titolo di coda ma un Handanovic strepitoso su Mertens al 90′ ha evitato per l’ennesima volta la sconfitta ai suoi con una parata d’istinto che ha letteralmente strozzato in gola l’urlo dei cinquantamila del San Paolo.

dal San Paolo Vincenzo Rea