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A Napoli il primo trapianto di rene da cadavere con bonifica di un organo nativo ‘pre-emptive’ in Campania. Ennesimo successo per l’A.O.U Federico II

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Il  paziente – 43 anni – sta bene: tutti gli esami di laboratorio sono rientrati nella norma ad una settimana dall’intervento.

Un nuovo successo in campo medico ottenuto dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli con il primo trapianto di rene da cadavere con bonifica di un rene nativo ‘pre-emptive’ eseguito nella nostra regione. In Campania – grazie anche alla costante opera di sensibilizzazione sulla donazione degli organi – continuano a migliorare i dati: in due mesi si registra infatti l’ottimo trend per questo inizio del 2016 dove sono già 19 i trapianti su Napoli. Un obiettivo mai raggiunto in passato e che spinge all’ottimismo e verso nuovi risultati d’eccellenza. Il trapianto pre-emptive’, ennesimo successo per l’equipe del professor Enrico Di Salvo – direttore del Centro Trapianti dell’A.O.U Federico II – è stato eseguito il giorno 26 aprile dal dottor Vincenzo D’Alessandro che è stato coadiuvato dal professore Michele Santangelo, dal dottore Luigi Pelosio ed altri colleghi. Inoltre, preziosa è stata – come sempre durante l’intervento e nel post operatorio – la presenza dei nefrologi con il professore Stefano Federico (direttore del reparto nefrologia dell’A.O.U. Federico II) e la dottoressa Rosa Carrano.

Il dottor Vincenzo D’Alessandro ci racconta l’esito positivo dell’operazione senza dimenticare i dati positivi d’inizio anno: “Sono 19 i trapianti in meno di tre mesi, andando di questo passo si potrà raggiungere anche la soglia dei 60 che porrebbe la Campania tra i primi posti in Italia. Questo significa che il trend è buono, che ci sono donazioni, con la speranza che queste aumentino sempre di più considerando i tempi di attesa a Napoli”. L’intervento ‘pre emptive’: “Partiamo innanzitutto dal donatore – ci spiega il dottor D’Alessandro – che non era della nostra regione. L’organo è arrivato da Palermo, da una persona giovane di 23 anni, ed’è stato trapiantato in un paziente di 43 anni. Di solito gli organi della regione rimangono all’interno della stessa, a volte capita però che ci sono delle urgenze sul territorio nazionale e si crea l’opportunità da un’altra regione. Quindi l’organo – tecnicamente – si presta ad un’altra regione. Si parla di eccedenza o anche di restituzione in altri casi. Nello specifico si tratta proprio di restituzione di un organo avvenuta il giorno dell’operazione, la Campania aveva ‘prestato’ in precedenza un organo alla Sicilia. La peculiarità di questo intervento a Napoli è che si tratta di un trapianto ‘pre-emptive’: il trapianto è stato eseguito prima ancora che la persona andasse in dialisi. In questo modo si abbattono i costi per lo Stato e allo stesso tempo si evita il calvario per il paziente. Ma la grande novità consiste nel fatto che nello stesso intervento di trapianto è stata fatta anche la bonifica, altro aspetto tecnico da non sottovalutare: le persone in lista per il trapianto e che sono in dialisi spesso evidenziano delle patologie che prima dell’evento trapianto vanno risolte. Per esempio possono presentarsi calcoli alla colecisti, gozzo tiroidei, reni policistici che non funzionano e che si devono togliere, e queste bonifiche di solito vengono fatte sempre prima dell’evento trapianto. Nel nostro caso invece la bonifica è stata effettuata nello stesso atto chirurgico in cui è stato eseguito il trapianto. Abbiamo asportato questo rene policistico che aveva un peso di cinque chili, e dopo aver eseguito la nefrectomia nello stesso intervento si è passati anche al trapianto di rene. Operazione non nuova in altri centri ma prima in Campania. Il paziente adesso è sotto controllo, tutti gli esami di laboratorio sono rientrati nella norma ad una settimana dall’intervento“.

Anche la dottoressa Rosa Carrano ci fornisce delle spiegazioni sulla tecnica ‘pre-emptive’: “In regione Campania l’apertura all’intervento ‘pre-emptive’ è abbastanza recente rispetto ad alcune regioni dove si è più aperti a questo tipo di trapianto. La Toscana per esempio è stata la prima rispetto agli altri. Il ‘pre-emptive’ consiste nel trapiantare il paziente prima che vada in dialisi. Da circa due anni in Campania i riceventi ‘pre-emptive’ sono in lista per trapianti da donatore cadavere. Quali sono i canoni? Sono legati sulla scorta di quella che è la funzione renale. Un paziente che si trova con una funzione renale ridotta che sta al quarto quinto stadio per insufficienza renale cronica con un valore di filtrato glomerulare al di sotto di venti viene considerato candidabile a immettersi nella lista per il trapianto. Ciò significa che il paziente che ha 8 – 10 di filtrato è un paziente che molto verosimilmente deve fare la dialisi. Noi consideriamo che un quindici – venti di filtrato sia un valore a cui possiamo dare l’ok per la lista d’attesa. Il nostro paziente, nello specifico, aveva un filtrato di 8-9 ed era in procinto di andare in dialisi a ha avuto la fortuna – essendosi messo in lista poco prima per il trapianto da cadavere – di non passare per la dialisi. Non tutti entrano in ‘pre-emptive’ ma solo quei casi in cui il valore del filtrato è al di sotto di 20. Quindici è il valore che è ritenuto più idoneo per l’inserimento nella lista”.