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A Sarri il ‘settebello’ dal mercato, ma adesso la parola passa al campo…

milikA Sarri il ‘settebello’ dal mercato, ma adesso la parola passa al campo…

Rog, Diawara, Zielinski, Maksimovic, Tonelli, Giaccherini e Milik: il mercato ha regalato a Sarri il settebello azzurro, un mix di gioventù ed esperienza, ma anche di qualità e quantità, per colmare quei buchi in organico che in passato sono divenuti vere e proprie voragini a metà stagione, ponendo alla luce il problema della coperta corta non solo al tecnico di Figline Valdarno ma anche ai suoi predecessori a Castel Volturno che – nelle tre competizioni – si son dovuti spesso arrangiare e fare di necessità virtù spremendo all’osso giocatori cotti già dopo Natale. A mercato chiuso (finalmente!) possiamo dire che il Napoli, nonostante il traumatico divorzio da Higuain, si è rafforzato rispetto allo scorso anno. Soprattutto a centrocampo, e complessivamente in tutti i reparti dove ci sono adesso almeno due elementi per ruolo che – soprattutto in campionato e coppa Italia – possono essere impiegati con una certa regolarità senza creare squilibri nel delicato ingranaggio che resta il quattrotretre del tecnico partenopeo. Voto 7.5 per Giuntoli che non si è abbattuto dopo la fase iniziale della sessione estiva caratterizzata dai ‘no’ (Klaassen), dalle illusioni (Icardi) o dalle trattative sfumate alla fine (Witsel, Candreva, Tolisso). Non solo giovani dalle belle speranze, dunque, ma in particolar modo profili di qualità ed affidamento e pronti per affrontare un’annata lunga e ricca di insidie. Probabilmente si poteva fare meglio (additano gli eterni insoddisfatti col solito e pesante j’accuse a De Laurentiis!) e forse è mancata la classica ciliegina sulla torta (Cavani, al posto di un sin qui evanescente Gabbiadini) per impacchettare con carta regalo e ceralacca questo mercato che da buono sarebbe diventato perfetto, da dieci in pagella. Mancano il vice Hysaj (Maggio non può essere preso in considerazione nonostante l’affetto per un professionista serio come lui) e un sostituto di Reina,ma a questo punto Sarri non ha proprio più scuse potendo far ruotare i 19-20 elementi a disposizione in base alle condizioni atletiche dei singoli che cambieranno da qui a giugno. A queste mancanze si potrà rimediare a gennaio, magari con qualche colpo a sorpresa, intanto la concentrazione dovrà tornare a partire dalla prossima trasferta di Palermo. Dopo chiacchiere e sirene milionarie dall’estero tutti i protagonisti azzurri dovranno tornare a far parlare solo per le gesta in campo, c’è da rimettere in moto la macchina perfetta che nella scorsa stagione ha regalato calcio spettacolo e ha conteso lo scettro a Madame. Per far si che tutto ciò accada, che si ricompatti l’ambiente intero al fianco della squadra e che si possa remare nella direzione giusta, c’è bisogno di una ‘tregua’, di uno stop alle sterili polemiche: questo Napoli merita fiducia, si dia la possibilità all’allenatore (che è bravo davvero) di lavorare con serenità per ottenere il massimo possibile. Juve a parte, sulla carta in campionato non ci sono corazzate che possano far paura, in Europa il girone di Champions potrebbe essere – mai come stavolta – ampiamente alla portata degli azzurri e fare da trampolino di lancio per qualche soddisfazione continentale. Rog, Diawara, Zielinski, Maksimovic, Tonelli, Giaccherini e Milik insieme a Reina, Callejon, Hamsik, Hysaj, Ghoulam, Allan, Koulibaly, Albiol, Jorginho, Insigne e Mertens possono regalare tante soddisfazioni ad una tifoseria che per il momento guarda con – finto – distacco le vicende degli azzurri. Il San Paolo tra qualche domenica tornerà a riempirsi e a sprizzare gioia incontenibile, con la speranza che la lotta con i bianconeri per il titolo possa essere più viva di quanto i sondaggi estivi non dicano. Le premesse per far bene ci sono tutte, il nuovo Napoli – che non ha più il 9 da trentasei gol – vuol dimenticare Pescara e ripartire dalla vittoria col Milan e si affida ad un gruppo forte e solido. Magari sarà proprio il Novantanove a far dimenticare le gesta del suo predecessore che ancora echeggiano a Fuorigrotta. Solo il vento dell’Est che sta trasformando la squadra potrà spazzare via i fantasmi del passato e scrivere nella mente dei tifosi nuove pagine avvincenti e tinte d’azzurro.