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Senza problemi a Benevento. Ma l’infortunio di Mertens mostra ancora una coperta troppo corta…

Non è stata proprio una scampagnata come accaduto all’andata al San Paolo o come in tanti avevano previsto alla vigilia, ma il Napoli è riuscito lo stesso a liberarsi della pratica Benevento senza particolari patemi in un derby acceso e combattuto e che alla fine si è giustamente tinto d’azzurro. Troppa la differenza di qualità ed organico tra le due compagini anche se De Zerbi è stato bravo a prepararla per tentare di mettere in difficoltà la capolista che cinicamente e con un gol per tempo ha allungato la striscia positiva in trasferta mettendo nel ghiaccio il settimo successo di fila. In ogni caso al Vigorito è stato un match vero guadagnato dagli azzurri contro un avversario tignoso e mai arrendevole a differenza di quanto visto nel pomeriggio allo Stadium nella farsa tra Juventus e Sassuolo. I ragazzi di Sarri sono cresciuti tanto e oramai appaiono consapevoli della propria forza sapendo bene che per provare a vincere il titolo contro i marziani bianconeri – e quindi per fare l’impresa – da qui alla fine dovranno lottare e sudare su ogni campo dove nessun avversario regalerà nulla. In ottica maturità di gruppo la prestazione di stasera fa ben sperare per il proseguo della stagione che, a meno quindici dalla fine, si preannuncia avvincente ed emozionante con un duello in testa che fa immaginare numeri record. Era importante, dopo il sorpasso della squadra di Allegri nel pomeriggio, rispondere in modo convincente e mostrare solidità in tutti i reparti, cosa che il Napoli ha fatto continuando da un lato a non subire gol e dall’altro a creare azioni da rete a ripetizione per tutto l’arco dei 90′ a tratti sciorinando il solito calcio spettacolo marchio di fabbrica del Comandante Sarri. E così il contro sorpasso è stato servito e infiocchettato in ceralacca dal centravanti falso nove e dal Capitano: una gemma il gol del vantaggio di Mertens nel primo tempo, da manuale del calcio l’azione del raddoppio di Hamsik ad inizio ripresa che ha chiuso di fatto i giochi spegnendo tutte le velleità di rimonta degli stregoni. Unico rammarico e campanello d’allarme l’infortunio dell’attaccante belga che tiene in ansia una città intera (anche se dall’infermeria trapela un cauto ottimismo sulle condizioni della caviglia di Dries) e che fa cadere nuovamente sul banco degli imputati la società e il presidente De Laurentiis per un mercato che non è stato assolutamente all’altezza di una squadra che lotta per lo scudetto. La coperta è corta, cortissima in attacco dove ci sono elementi contati perchè i rinforzi attesi non sono mai arrivati. Sabato prossimo al San Paolo arriverà la Lazio, avversario difficile e duro ed’è assurdo solo pensare di dover giocare il match senza Mertens facendo girare il coltello nella piaga per una campagna trasferimenti invernale che non ha assicurato a Sarri almeno un paio di pedine da poter mandare in campo in caso di necessità. Per compiere il miracolo sportivo in salsa tricolore servirà adesso non solo la sapienza del tecnico e la forza della squadra ma anche tanta fortuna per tenere fuori dall’infermeria gli elementi fondamentali. La missione sarà difficile e questo lo si sapeva da tempo perchè da Torino lottano con un organico ampio e di primissima scelta, anche se il Napoli con Ghoulam e Milik sembra aver pagato già un conto salatissimo con la sorte. Adesso una città intera si gode le gesta dei propri beniamini che lottano e vincono ma allo stesso tempo incrocia le dita e spera di rivedere Mertens in campo sabato prossimo. Ma una società che programma seriamente il lavoro e pianifica gli obiettivi non può affidarsi (anche) alla fortuna!

Foto: SSC Napoli profilo Twitter