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Sinfonia d’autunno? No, spezzatino lirico. Il Napoli di Manchester canta troppo tardi

Sinfonia d’autunno? No, spezzatino lirico. Il Napoli di Manchester canta troppo tardi

Napoli sembrava Manchester, stamattina. Una nebbia fitta, intensa, che ha accompagnato gran parte delle prime ore del giorno il capoluogo campano. Chissà, magari il patron De Laurentiis (con gentile concessione di Madre Natura) avrà escogitato un effetto speciale per far vivere, anche a chi è rimasto a casa, la trasferta azzurra in terra britannica. Sorprendente. Ouverture di uno spettacolo che due direttori d’orchestra come Guardiola e Sarri vivono come un’ossessione; una ricerca dodecafonica come quella ideata da Schoenberg, alla ricerca dell’eccellenza, non più musicale, ma calcistica. City-Napoli è questa qui. Almeno così si credeva. Guardiolismo e Sarrismo stavolta quasi si annullano: pressing, possesso e tante idee comuni stasera vanno in streaming, a intermittenza. Le individualità di Pep hanno preso il sopravvento agli automatismi di queste due squadre belle, divertenti, e tremendamente speculari. “Non c’è tattica per imbrigliare le grandi”, ha dichiarato mister Sarri alla vigilia. Ha avuto ragione, ma quasi non ne prende quattro da un City che mette a ferro e fuoco la sua linea difensiva per trenta minuti abbondanti. “Vorrei morire da vivo, con undici facce di c… con la convinzione di potergli palleggiare in faccia”, ha continuato nella conferenza di ieri. Ci è riuscito. Ma Sterling e Gabriel Jesus già avevano messo le cose a posto.

NAPOLI

REINA 6.5: indifeso sui gol, pela qualche gatta qua e là. Il suo apporto è comunque positivo.

HYSAJ 5: sbaglia spesso cross e scelte, soffre tremendamente Sané. Si smarrisce e pasticcia un po’ troppo, prima di uscire per una botta alla testa con David Silva.

dal 70° MAGGIO 6: ha perso sicuramente un paio di marce rispetto al passato, ma il suo apporto è indubbiamente dignitoso.

ALBIOL 6.5: se la cava con sorprendente disinvoltura, anche (e soprattutto) con maniere poco eleganti. Non era serata di manierismi, lui l’aveva intuito.

KOULIBALY 5.5: primo comandamento di un difensore: marcherò il mio avversario con attenzione. Se parli di Sterling e Gabriel Jesus, allora l’attenzione deve essere maggiore. Non sbanda quasi mai, dopo un inizio shock.

GHOULAM 7: un po’ in apnea (come tutti) nei primi trenta minuti, Sarri nella ripresa gli chiede spesso di dare profondità ai suoi con scorribande e dribbling ubricanti. Esegue (quasi) tutto alla perfezione, prendendosi anche il rigore trasformato da Diawara.

DIAWARA 5.5: senza Jorginho, gravita in mezzo con grande sofferenza. Soprattutto nella prima mezz’ora. Riapre la gara con un rigore calciato con personalità, ma non gli vale la sufficienza.

ZIELINSKI 5: molta confusione. L’impegno non si discute, ma serve di più. Soprattutto se ti chiami “Pietro”.

HAMSIK 5: è come se avesse cambiato gomme e non riuscisse a mandarle a temperatura. Arriva spesso in ritardo, non legge bene le situazioni di gioco. Esce nel momento in cui aveva fatto vedere le cose migliori.

dal 78° OUNAS 6: la carta giocata da Sarri per trovare un pari insperato. Ma non lo mettono mai in moto anche perché ci sono pochi spazi.

CALLEJON 5.5: dovrebbe essere la scheggia impazzita, la chiave d’accesso nella porta di Ederson. Poca creatività, molta sostanza. Indugia troppo spesso in area.

INSIGNE 6: prova sufficiente anche se sarebbe potuto essere più convinto e incisivo. Un fastidioso dolore all’inguine lo costringe alla resa.

dal 57° ALLAN 7: visto che si allena bene e corre più degli altri, avrebbe meritato lui di stare dall’inizio. Insostituibile.

MERTENS 5.5: avrebbe potuto sfruttare meglio un paio di situazioni, vedi il rigore. Generoso come sempre, partecipe al gioco a sprazzi perché i molossi Stones e Otamendi non gli concedono nulla.

SARRI 6: con troppa umiltà (perché? Troppi complimenti, forse?) in avvio, il City è più forte ma il suo Napoli si consegna agli inglesi senza neppure provare a lottare. Non convince la scelta iniziale di rinunciare (in Europa è recidivo) ad una pedina fondamentale come Allan. Molto meglio il resto del match, quando da “underdog”, sfavorito, quasi non trova un pari inaspettato.

MANCHESTER CITY (4-3-3) – EDERSON 7; WALKER 5.5, STONES 6.5, OTAMENDI 6.5, DELPH 6.5; FERNANDINHO 6, DE BRUYNE 6.5, D. SILVA 6.5 (76° GUNDOGAN 6); STERLING 7 (70° BERNARDO SILVA 6), SANE’ 6.5, GABRIEL 7 (87° DANILO sv). All: GUARDIOLA 6.5.

foto: rete internet