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Il sogno svanisce ad Udine. Ma squadra e allenatore vanno solo elogiati!

friuliIl sogno scudetto del Napoli svanisce, probabilmente in maniera definitiva, ad Udine, dopo la sconfitta nel criticato lunch match (così come accaduto a Bologna) delle 12.30. Alla vigilia in pochi potevano aspettarsi – calendario alla mano – una disfatta del genere (per prestazione e risultato) e che i ragazzi di Sarri potessero prendere tre schiaffi contro i barcollanti bianconeri di De Canio, e invece proprio in Friuli è arrivata la quarta caduta degli azzurri che hanno evidenziato non solo eccessivo nervosismo ma anche poca brillantezza di fronte ad un avversario che era caricato a mille dopo il cambio di allenatore e che si trovava nella disperata condizione di dover fare punti pesanti per la salvezza. Poi si sa, con il Napoli le motivazioni sono sempre alte, si fanno su tutti i campi le gare della vita mentre con Madame spesso si stendono tappeti rossi. Se poi a questo si aggiunge che il Napoli dopo le soste va sempre in difficoltà e soprattutto che in quel maledetto stadio non si vince dal 2007 si capisce che lo stop si poteva forse anche preventivare in una stagione dove – sia chiaro – squadra e allenatore non possono che essere elogiati per quanto fatto fino ad oggi. C’ è il rammarico nei 90′ per l’espulsione di Higuain (che nel finale ha perso la testa, ma Irrati onestamente poteva sorvolare!) e per l’ennesima occasione persa per rimanere quantomeno in scia di una Juventus che pare stia facendo campionato a parte, e che pure quando è in difficoltà trova nei direttori di gara fidi alleati. Sulla partita c’è davvero poco da dire, il Napoli non l’ha mai giocata e interpretata come doveva, l’assenza di Reina tra i pali ha forse tolto sicurezza ad una retroguardia smarrita e a tratti in balia dell’avversario che tutto era tranne che irresistibile in fase offensiva. Il giovane Gabriel se l’è cavata bene sui due rigori parandone uno, ma ha poi commesso un grossolano errore quando si poteva andare all’intervallo con il punteggio di 1-1 dopo il gol di Higuain (trentesimo in trentuno giornate). Lo svantaggio dopo 45′ ha innervosito ulteriormente i ragazzi che nella ripresa hanno preso il terzo gol con la difesa schierata. Assolutamente non si può parlare di stanchezza o di logorio fisico, la verità è una sola: il Napoli in questa stagione – e contro ogni immaginabile pronostico ad inizio campionato – si è trovato a lottare per il titolo con un avversario fortissimo che non avrebbe bisogno di godere di sottili vantaggi di calendario giocando quasi sempre prima. Quando due squadre a poche giornate dalla fine si ritrovano a contendersi lo scudetto dovrebbero scendere in campo in contemporanea altrimenti si falsa tutto. Se per i bianconeri, abituati a vincere a ad alzare trofei, non è un problema giocare prima o dopo, per il Napoli è l’esatto contrario e proprio il peso psicologico del dover vincere ad ogni costo è stato letale contro l’Udinese, così come lo fu la trasferta di Bologna dopo aver conquistato la vetta della classifica. Non si tratta di voler trovare alibi ad una squadra che grazie al bel gioco ha fatto innamorare tifosi in tutta Italia, ma constatare che questo gruppo non ha ancora la caratura della grande squadra che mette sotto gli avversari con le buone e con le cattive. I leader nei momenti topici puntualmente vengono meno, il processo di crescita è davvero ancora lungo e anche la società – che nel mercato di gennaio poteva fare qualcosa di più rispetto agli acquisti di Grassi e Regini – ha qualche colpa se questa stagione alla fine potrà essere bella e non bellissima. Purtroppo il gol di Zaza all’88’ di Juve – Napoli ha segnato la supremazia dei campioni d’Italia che si sono ripresi la vetta della classifica non mollandola più. Adesso, a sette giornate dalla fine sarà bene guardarsi le spalle dalla Roma e difendere con i denti quel secondo posto che può essere il trampolino di lancio, finalmente con una programmazione seria, verso nuovi ed importanti traguardi. In queste gare finali stringiamoci ancor di più al fianco di questi ragazzi e di questo allenatore che ci hanno fatto sognare per mesi, è il momento di difendere il Napoli dagli attacchi della stampa pilotata e dai disfattisti.