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Stanchi e senza gioco: il Napoli più brutto della stagione cade a Bergamo

atanapStanchi e senza gioco: il Napoli più brutto dalla stagione cade a Bergamo per 1-0 e incappa nella prima sconfitta in campionato. Squadra spenta e senza idee, in 90′ i ragazzi di Sarri non tirano quasi mai in porta 

Il Napoli cade contro l’Atalanta e, d’un colpo solo, si allontana dalla Juventus (che scappa a +4) e perde l’imbattibilità in campionato dopo sette gare. Bruttissimo il pomeriggio di Bergamo, in un campo storicamente difficile e a volte inespugnabile, è scesa in campo una squadra che è sembrata lontana parente di quella che qualche giorno fa ha strapazzato il Benfica in Champions League o che nelle giornate precedenti ha macinato gol e spettacolo contro chiunque gli si presentasse davanti in campionato. Un involuzione totale, da far preoccupare ma che forse ha una sola spiegazione. Basta sfogliare il fitto calendario per capire che giocare ogni tre-quattro giorni può causare controindicazioni se son si hanno a disposizione cambi validi in tutti i reparti. Qualcuno imputerà a Sarri il mancato turn-over, ma ai critici (che fino a due giorni fa osannavano il maestro di Figline) si può rispondere che il black out di oggi è stato totale e non dovuto solo a qualche elemento. Il mini ciclo prima della sosta ha logorato mentalmente e fisicamente buona parte del gruppo apparso svuotato e senza il giusto nerbo per contrapporsi ad un’Atalanta in difficoltà e che addirittura già sembrava preparata al peggio alla vigilia del match. E invece a Gasperini e ai suoi ragazzi non è parso vero che quel guazzabuglio di uomini in maglia azzurra, sulle gambe e poco reattivi, fosse realmente il Napoli: l’occasione era da sfruttare soprattutto dopo il gentile pensierino offerto a Petagna (era il 9′ del primo tempo) dalla premiata ditta Koulibaly – Ghoulam sorpresi a sonnecchiare su un pallone innocuo e senza pretese calciato da Gomez dalla fascia. Un gol da oggi le comiche che non da destato il Napoli. Dopo quell’assurda segnatura i ragazzi di Sarri non hanno reagito e non hanno mai cambiato il passo in un match che si è portato avanti senza acuti, con l’Atalanta che ha fatto quello che voleva in mezzo al campo tenendo ritmi altissimi per evitare guai nella propria sedici metri. Un solo pallone ha avuto Milik a disposizione nel primo tempo, nella ripresa nemmeno gli ingressi di Mertens, Gabbiadini e Giaccherini (con una sorta di 4-2-4 o 4-4-2 super offensivo) e l’arretramento di Hamsik in regia hanno sortito effetti positivi. Lo sterile possesso palla partenopeo ha prodotto calci d’angolo a ripetizione ma mani una parata di Berisha. Il finale è stato confuso e senza costrutto con il pallone lanciato nella mischia e con i difensori orobici a liberare affannosamente tenendo in cassaforte l’importante e insperato successo. Per Sarri una sconfitta che brucia ma che può servire da lezione: non ci si può sempre specchiare nel bel gioco e quando si è a corto di corsa e idee con concentrazione e maggiore determinazione si possono portare a casa anche pareggi che in certe domeniche possono essere paragonati a vittorie. Adesso che il ciclo terribile si è concluso bisogna leccarsi le ferite e le scorie di questo brutto passo falso e pensare avanti, la sconfitta prima o poi si sapeva che sarebbe arrivata, fa solo male che sia giunta contro un avversario tutt’altro che irresistibile ma adesso inutile fare processi e trovare i colpevoli. Oggi la squadra è stata insufficiente in tutti gli elementi, nessuno escluso. Punto. Passi falsi o domeniche storte possono capitare, per una squadra giovane è fisiologico che ciò avvenga. Cancelliamo questo pomeriggio e pensiamo al prossimo avversario: dopo la sosta al San Paolo arriva la Roma: una sconfitta non può cancellare tutto quello di positivo fatto fino ad oggi!

Foto: rete internet