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Tutte le anime del Napoli quasi conquistano il Parco dei Principi, Di Maria è uno spauracchio

Tutte le anime del Napoli quasi conquistano il Parco dei Principi, Di Maria è uno spauracchio

“Senza coraggio è meglio restare a casa”. Sono le parole usate dal tecnico Carlo Ancelotti alla vigilia di questo match. Parole che sanno di profezia. Di un capolavoro rovinato dal pareggio in pieno recupero. A pochi minuti da un’impresa, una vittoria storica. I partenopei passano in vantaggio con Insigne, sfortunato autogol di Mario Rui ma rete di Mertens che fa sperare gli oltre tremila tifosi accorsi nella capitale francese; in pieno recupero, Di Maria trova la conclusione a giro che vale il 2-2 finale. Peccato. Era la gara più attesa, il primo atto del confronto ravvicinato contro il Psg di Mbappé, Cavani, Neymar. E Di Maria. Già, perché sarà proprio l’incredibile conclusione a giro dell’argentino che mette la palla sul palo lontano dove Ospina non può proprio arrivare, a lasciare l’amaro in bocca al Napoli. Si diceva del capolavoro di Ancelotti, che conosce bene i rivali, e di come sia stato bravo – ancora una volta – a non tradire identità, giovinezza, entusiasmo di un team con una guida formidabile che li aiuta, aumentandone creatività e talento. Da una parte l’ex Cavani e una parte dei più grandi calciatori al mondo, in uno dei club più ricchi, famosi e vincenti in Francia, dall’altra un gruppo di ragazzi che non si pone limiti, con un fatturato che è un terzo del rivale. Tutto sembra non dare spiragli agli azzurri che posseggono però un valore che non si compra: una grande organizzazione di gioco. Con una interpretazione collettiva ricca di coraggio e di idee, al Napoli quasi riesce il colpaccio nella casa della squadra campione incontrastata del campionato francese. Ancelotti è uomo coraggioso, per questo ha creato un Napoli propositivo, pronto ad attaccare e creare gioco senza mai aspettare che si alzassero i padroni del Parco dei Principi. Il suo Napoli, stasera, ha avuto tanto coraggio. E anche sfortuna.

NAPOLI
OSPINA 7: sugli scudi nella ripresa, con due autentiche prodezze. Non può nulla sui gol.
MAKSIMOVIC 7: secondo tempo di sottomissione e sacrificio, dopo una prima frazione che lo vede giganteggiare su Mbappé &co.
ALBIOL 7: ottimo compagno di merende di K2, svolge benone il ruolo di attore (difensivo) non protagonista.
KOULIBALY 7.5: il physique du role ce l’ha, la mentalità del grande campione pure. Gigantesco in tutto.
MARIO RUI 6.5: attento e continuo a sinistra, scivolata maledetta in mischia per evitare guai peggiori. Purtroppo segna, ma nella porta sbagliata. Bravo e sfortunato.
HAMSIK 7: sale subito in cattedra con una serie di verticalizzazioni di prima: alta scuola. Efficace pure per sveltire il gioco. Si fa valere nelle chiusure, anche se gli attaccanti del Psg hanno un altro passo rispetto a lui.
ALLAN 8.5: el general è sempre pronto a prendere sottobraccio il Napoli e portarlo lassù dove si sente profumo d’Europa. Bodyguard della mediana con tocco gentile e i polmoni d’acciaio. Incubo di chiunque gli passi di fronte.
FABIAN RUIZ 7.5: sfonda a ripetizione, apre il contropiede, va ad aggiungersi al centro come un 10 vecchia scuola. Più calmo nella ripresa, riesce comunque a metter paura alla retroguardia parigina.
CALLEJON 7.5: paga alla distanza il terreno pesante. Sfugge spesso e costruisce molto in verticale, confezionando anche l’assist per Insigne per il vantaggio azzurro. E le coperture, poi… uno spot per il calcio.
88° ROG sv
MERTENS 7.5: corre tanto. Ha la palla buona nel primo tempo, ben servita da Mario Rui: la calibra bene, traversa piena. Si rifà con gli interessi nella ripresa, trovando la rete dell’illusorio vantaggio. Frizzante.
84° MILIK sv
INSIGNE 8: spalle sempre più larghe, giocate al servizio della causa, il gol sempre nell’aria. Lorenzo al talento sta aggiungendo sempre più sostanza. Plasmato da Zeman, forgiato da Sarri e illuminato da Ancelotti, oggi è la star di questo Napoli. Esce per un problemino all’anca dopo una gara splendida. Come il suo gol.
53° ZIELINSKI 6.5: sa sempre dove andare e come dare la palla. Paga un inizio timido, forse anche dovuto al poco riscaldamento.
ANCELOTTI 8: varie anime, per un Napoli coraggioso. Adonico quando si sente ispirato, operaio quando invece c’è da rimboccarsi le maniche. Padrone e – a tratti – vanitoso. Ma anche umile e sfortunato.
PARIS SAINT GERMAIN (4-2-3-1) – AREOLA 6; MEUNIER 6.5, KIMPEMBE 5, MARQUINHOS 5.5, BERNAT 6 (46° KEHRER 6); VERRATTI 6 (83° DIABY sv), RABIOT 6.5; MBAPPE’ 6, NEYMAR 5.5, DI MARIA 7; CAVANI 5.5 (76° DRAXLER 6). All: TUCHEL 6.5.
Foto: rete internet