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Un applauso alla squadra e all’allenatore per una stagione straordinaria! Non si doveva mollare ma i ragazzi sono umani…

Una sconfitta amara quella di oggi a Firenze, simile a quella incassata al San Paolo con la Roma, e pesantemente condizionata da fattori esterni, quelli che con il calcio non c’entrano nulla. Ma questa volta – a tre gare dalla fine – il tonfo azzurro decreta quasi sicuramente la fine del sogno scudetto per il Napoli dopo l’impresa di Torino nello scontro diretto, e la sensazione che la strada verso il titolo potesse essere in discesa. E invece in meno di 24 ore la Juventus è riuscita – nel modo che tutti sappiamo – a cucirsi il settimo scudetto sulla maglia, complice sicuramente un Napoli che non è pervenuto e impossibilitato a tenere il passo dei bianconeri che – in un modo o in un altro, anche quando sembrano sul baratro – riescono a portare a casa successi insperati. Nessuna scusa, gli azzurri nonostante lo scempio di ieri sera a San Siro erano chiamati oggi a fare bottino pieno al Franchi per tenere in vita le speranze scudetto che a -1 sarebbero state esigue ma non impossibili. La debacle fiorentina è meritata, Mertens (un fantasma in campo) e compagni hanno fatto vedere il peggio possibile e Pioli ha avuto vita facile infierendo con Simeone che ha infilato la porta di Reina tre volte in 90′. Un boccone amarissimo e inaspettato hanno dovuto ingoiare i settemila tifosi partenopei accorsi in massa in Toscana, un Napoli bruttissimo e scientificamente indebolito da Mazzoleni (l’artiglieria pesante è stata schierata in massa nella due giorni per sostenere una Madame incerottata) ha deposto le armi senza nemmeno combattere, ad eccezione di uno stoico Allan che si è fatto in quattro per i compagni senza ricevere la dovuta assistenza. Il direttore di gara non è stato decisivo per carità, l’espulsione (da pollo!) di Koulibaly è sacrosanta, ma senza var il signor Mazzoleni aveva inizialmente decretato un rigore alla Viola per un fallo commesso un metro fuori dalla sedici metri. Un’assurdità corretta dalla moviola che ha lenito i dolori azzurri che hanno dovuto giocare però per 80′ in 10 contro 11 e in questa fase della stagione è stato quasi come scalare una montagna per i ragazzi di Sarri che – giustamente – senza ‘aiutini’ dall’alto restano umani e quindi battibili. A fine stagione festeggerà probabilmente la squadra più forte sulla carta, con budget ed organico nettamente superiore a quello napoletano ma di sicuro non quella che ha meritato in assoluto. Nel calcio si sa che non sempre vince il migliore, soprattutto quando si ha la certezza che il tuo avversario riesce sempre a spuntarla anche in giornate negative. Noi lo affermiamo con forza anche se in tanti (anche da Napoli) ci etichettano come complottisti o piagnoni: la sudditanza psicologica esiste e  continua a rovinare questo sport! Ma tant’è, i filosofi napoletani continuano a negare l’evidenza come se certi scempi o magagne in questo mondo non ci fossero mai stati. Con questo non vogliamo creare in nessun modo alibi alla squadra che ha il solo torto di aver mollato a tre tappe dalla fine, probabilmente anche quando la benzina era finita. Contro il Napoli, poi, da notare che tutti danno il massimo giocando la partita della vita, cosa che a Firenze puntualmente si ripete: ambiente ostile agli azzurri e cori razzisti reiterati da una tifoseria che da poco è stata colpita dal lutto di Astori! Non c’è mai limite all’imbecillità! In conclusione, riserviamo solo applausi a questo gruppo e a questo allenatore che ci hanno regalato emozioni straordinarie per un anno intero, nonostante il finale triste nessuno potrà mai permettersi di puntare il dito contro chi in campo e dalla panchina ha dato tutto. La palla adesso passa alla società che di errori ne ha commessi ma che lotta contro avversari forti fuori e dentro il campo: c’è da programmare con intelligenza il futuro e la squadra che verrà perchè questi tifosi meritano un Napoli vincente!

Foto: rete internet