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Un Napoli pazzo e bello prende il Diavolo per le corna: con il Milan la vittoria di Ancelotti…

Un Napoli pazzo e bello a metà ha conquistato la seconda vittoria su due gare in campionato riuscendo ad avere la meglio sulla formazione di Gattuso grazie ad un secondo tempo di qualità, grinta e voglia di superare l’avversario a tutti i costi. Uno strepitoso Allan ha trascinato i compagni, una furia vivente il brasiliano che ha preso per mano i compagni nel momento più difficile della partita dando la scossa ad un ambiente già pronto alla contestazione. Brutto l’atteggiamento del San Paolo in avvio con un silenzio inconsueto che di certo non ha aiutato gli azzurri, bravi però a non mollare nemmeno quando il tabellino diceva 0-2. Ancelotti ha confermato tutte le sue abilità cambiando modulo al momento opportuno con un 4-2-3-1 che ha tramortito il Milan che con due tiri in porta aveva pregustato la vittoria all’esordio. Luci ed ombre per questo Napoli che come sabato scorso ha cominciato male per poi finire in crescendo sfiorando a ripetizione il poker. E’ evidente che al mister servirà ancora tempo per registrare i movimenti giusti della linea difensiva, ma al contempo il potenziale offensivo di questo gruppo appare enorme e da gestire. Poco male, questo Napoli non poteva chiedere di meglio per cominciare la stagione con un doppio successo con un calendario non agevole. Tre gol in due gare subiti sono troppi, ma siamo certi che con il tempo questo limite potrà essere superato. Un applauso a Zielinski che dopo un primo tempo incolore ha piazzato la doppietta che ha rimesso in gioco i compagni. Mister Ancelotti, nel silenzio surreale del San Paolo, ha confermato la formazione vittoriosa sabato scorso a Roma con la Lazio ad eccezione del portiere: tra i pali Ospina per Karnezis, poi ha giocato la squadra dello scorso anno con Hamsik in cabina di regia e tridente offensivo con Milik Callejon e Insigne. Ancora panchina per Verdi, non convocato Fabian Ruiz. La gara: Brutto inizio della squadra di Ancelotti che nella prima mezz’ora di gioco ha tenuto palla sterilmente senza mai impensierire troppo Donnarumma che non è intervenuto in modo clamoroso per salvare la propria porta in nessuna occasione. Il Milan non ha fatto tanto, i rossoneri si sono difesi – anche in alcuni tratti con un certo affanno – ma al momento opportuno (15′) hanno piazzato la zampata con Bonavenura con una conclusione da applausi – ma abbastanza centrale – che ha forse trovato impreparato Ospina che non si attendeva quel tipo di giocata. La reazione della squadra azzurra non è stata veemente, anzi possiamo dire che da quel momento sia cominciato il momento nero azzurro con il giro palla è continuato ma senza costrutto: Zielinski non è stato mai presente nelle trame di gioco e a Milik non è arrivata una palla decente nella sedici metri rossonera. Centrocampo senza troppe idee con il solo Allan che ha lottato come un gladiatore in mezzo al campo andando in cerca di ogni drappo rossonero, mettendo in affanno da solo la retroguardia milanista, ma il mediano brasiliano ha predicato nel deserto non assistito dai compagni. Il primo tiro del Napoli degno di nota è arrivato nel recupero della prima frazione di gioco con un tiro dal limite di Milik che è stato deviato in angolo da Donnarumma. Troppo poco onestamente soprattutto considerando che dall’altra parte il Milan non ha prodotto tanto limitandosi a contenere il (non) gioco azzurro. La ripresa è cominciata peggio ancora con il raddoppio di Calabria al 48’ che ha trovato il diagonale giusto dalla destra che ha battuto per la seconda volta Ospina. Il lampo di Zielinski (52’) ha riaperto la gara e ha dato la carica giusta al Napoli che ha avuto il merito di crederci anche quando sul doppio svantaggio sembrava tutto perduto. Di un pelo il tiro a giro di Insigne (54’) che si è perso sul fondo a Donnarumma battuto. Con il risveglio delle Curve il Napoli si è letteralmente buttato nella tre quarti rossonera, rischiando qualche ripartenza milanista, ma a quel punto Ancelotti ha chiesto un sacrificio alla squadra che ha risposto presente. Clamorosa la palla fallita da Zielinski al 62’ quando tutto solo dal limite ha calciato senza precisione. Un minuto dopo Ancelotti ha mandato in campo Mertens per Hamsik passando dal 4-3-3 al 4-2-3-1 per tentare di impattare il match, missione compiuta al 67’ grazie ancora ad un missile di Zielinski che ha bruciato i guantoni a Donnarumma! Al 72’ esce proprio il centrocampista polacco per dare spazio a Diawara, ma la sostanza non è cambiata con il Napoli a testa bassa alla ricerca del gol della vittoria. In campo anche Luperto per Mario Rui uscito dal campo zoppicando. Il gol del tripudio è arrivato all’80’ grazie a Mertens, ma tutto il merito è stato di Allan, vero gladiatore, che ha confezionato una giocata strepitosa per il belga che ha dovuto solo appoggiare il pallone in rete. Nel recupero giocata d’applausi per il Napoli che ha sfiorato il gol del ko uscendo dalla retroguardia non finalizzando per un soffio grazie all’intervento a colpo sicuro di Donnarumma su Insigne. Poi solo i titoli di coda per una squadra che alla fine ha meritato solo applausi!

dal San Paolo Vincenzo Rea