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“Un po’ a te e tutto il resto a me”. Napoli esagerato, Bologna generoso e spazzato via con tre gol

“Un po’ a te e tutto il resto a me”. Napoli esagerato, Bologna generoso e spazzato via con tre gol

Da queste parti c’era la tendenza a mettere l’accento sull’aspetto mentale. Perché il dubbio, quello amletico, che ha per due stagioni attanagliato menti e palati fini, è sempre stato giustificato con il gioco “malgrado tutto”. La distanza esposta dai detrattori più accaniti e pretenziosi ha ogni volta trovato rimedio nell’atteggiamento della squadra, rinunciatario e mai pronto al tanto agonato “salto di qualità”. In una rosa in cui convivono follia, libidine, epica e coralità gestita alla grande da un maestro di prim’ordine, è venuta continuamente a presentarsi la mancanza di cattiveria. Quest’anno, almeno in questo primo scorcio di stagione, qualcosa sembra essere cambiato. Detto in parole povere: il Napoli sembra vivere (finalmente) la vittoria come un obbligo. Oro e divise sporche. Classe e sofferenza. Era ora.

NAPOLI

REINA 6.5: viene chiamato in causa due volte. La prima, da Verdi su calcio di punizione: il suo intervento è un prodigio balistico. La seconda, nella sua area, da Destro: Pepe si fa trovare sempre al posto giusto.

HYSAJ 6: non ruba l’occhio, ma risulta prezioso in fase di contenimento. Davanti un po’ meno, è pur vero che ci pensa Callejon…

CHIRICHES 6: gara condotta con la consueta disciplina. Soffre un po’ le sgroppate dei piccoletti felsinei, esce per un duro colpo alla spalla sinistra dopo aver allontanato il pallone dalla sua area.

dal 43° ALBIOL 6.5: guida il reparto con piglio e autorità. Avrebbe dovuto riposare, ma i leader si fanno trovare sempre pronti.

KOULIBALY 6.5: Destro al suo cospetto è un grissino. Va spesso in anticipo e non si fa mai sorprendere dai lanci dei rossoblu di casa.

GHOULAM 6: un tempo d’attesa, una ripresa d’attacco. La sufficienza è la giusta media tra il coraggio e la paura.

JORGINHO 5.5: non ha lavorato con la giusta continuità durante la sosta per un fastidio al piede. Non lucido, lascia qualche buco in mezzo.

dal 77° DIAWARA 6: disciplinato tatticamente, si prende la patata bollente di Jorginho con fisicità e interdizione intelligente.

ALLAN 7: si muove con grande personalità, proponendosi spesso per il passaggio e consentendo l’allargamento. Il migliore della prima frazione, si conferma nella ripresa stantuffo instancabile.

HAMSIK 5: corricchia, non aiuta granché la squadra perché poco partecipe alla coralità balbettante dei suoi. Un tiro telefonato a Mirante, nulla più.

dal 63° ZIELINSKI 6.5: schierato al posto di capitan Hamsik, si fa subito notare con voglia e disponibilità al sacrificio. Premiato da Callejon dopo una corsa fulminea.

CALLEJON 7.5: gioca nella sua zona con la solita abnegazione e spassionata propensione alla pressione avversaria. Spalletti, attuale allenatore dell’Inter, disse di lui: “La specialità di Callejon è quella di andare sempre o dietro al terzino o di mettersi in mezzo tra il centrale e il terzino; la battuta dei piedi è fondamentale quando gli viene fornito l’assist da Insigne. Fa tre o quattro passettini determinanti”. Ipse dixit.

INSIGNE 6.5: primo tempo inconcludente. Poi nella ripresa si sbatte tantissimo tra le linee dei giganti di Donadoni: ha un altro passo. Un altro passaggio: il suo. E Callejon lo conosce bene.

MERTENS 7: fino al gol (che è una sua personalissima invenzione) quasi non la vede e sembra sonnecchiare, assorto. Poi si sveglia (davvero), e oltre al 2-0 che mette in ghiaccio la gara, piazza una serie di scatti vertiginosi.

SARRI 7: prova di forza per mettere paura alle due di testa, Juventus e Inter. Il suo Napoli sa essere “sporco”, sa soffrire. E poi è rapido, concentrato, per nulla arrendevole.

BOLOGNA (4-2-3-1) – MIRANTE 5.5; KRAFTH 5, HELANDER 4.5, MAIETTA 5.5 (58° DE MAIO 5.5), MASINA 5; PULGAR 5.5, POLI 6; VERDI 7, PALACIO 6.5 (77° PETKOVIC sv), DI FRANCESCO 6; DESTRO 5 (73° KREJCI 5.5). All: DONADONI 5.5.

 

foto: InsideFoto