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Vogliamoci bene! Reina chiude la porta, Milik e Mertens non incidono. Top e flop di Genoa-Napoli 0-0

 reinaVogliamoci bene! Reina chiude la porta, Milik e Mertens non incidono. Top e flop di Genoa-Napoli 0-0

 

A Marassi non si passa. Dopo una gara davvero vibrante e un clima festoso sugli spalti, la partita tra Genoa e Napoli termina a reti bianche. Poco male, nonostante ci si attendesse molto da due attaccanti come Pavoletti e Milik; sarà sfortunatissimo il rossoblu, vittima di un risentimento all’adduttore, che lo costringerà ad abbandonare il terreno di gioco a fine primo tempo, un po’ appannato il bomber polacco, imbottigliato da un’attenta retroguardia genoana. Sotto gli occhi glaciali di Diego Milito – presente in tribuna dopo aver ricevuto un premio dalla società di Preziosi – i gol non arriveranno, né dai centravanti né da nessun altro. Napoli con l’undici-tipo, l’attacco genoano è per l’appunto affidato a Pavoletti con il supporto di Ocampos e Rigoni. Lazovic e Laxalt sulle corsie esterne, Burdisso guida la solita difesa a tre di Ivan Juric. Sin dalle prime battute le due squadre se le danno di santa ragione, creando occasioni a go go: è un tiro sballato del capitano azzurro Hamsik il primo acuto del match. Succede di tutto al 18° minuto: traversa micidiale di Marekiaro dopo una splendida azione corale, paratona di Reina su Laxalt lanciato a rete. Si chiude la prima frazione, il risultato resta quello di partenza. Nella ripresa si distende in avanti il Napoli, alla ricerca del gol sblocca-risultato; gli azzurri reclamano anche per un rigore su Milik trattenuto da Orban, che l’arbitro non concede. Ce ne sarebbe stato un altro nella prima frazione (tocco malizioso di Ocampos nella sua area), ma il direttore di gara ha soprasseduto. Sarri aspetta un po’ ed inserisce Insigne al posto di uno spento Mertens, poi Zielinski e Gabbiadini (per Allan e Milik) per tentare soluzioni diverse ad un Genoa ottimamente schierato da Juric. Sarà l’ossigenato Insigne ad avere l’occasione per rompere l’incantesimo, ma il suo tiro è comodissimo per le braccia di Perin. I liguri troveranno le forze per spingere e troveranno il tiro due volte con Giovanni Simeone, prontamente murato da un ottimo Reina, che chiude la porta e si prende – di diritto – lo scettro di migliore in campo.

 

NAPOLI

REINA: compie due prodezze sul Cholito Simeone e una su Laxalt nel primo tempo, che entrano di diritto nella hit parate di giornata. Si conferma il valore aggiunto in una serata senza acuti dei suoi. 7.5

HYSAJ: bel duello imbastito contro il guizzante Ocampos, che gli rende una serata non facile e un’ammonizione. La condizione fisica va migliorando, vedi qualche bella incursione in area genoana nel primo tempo. 6

ALBIOL: il garante di Sarri. Di testa – e spesso di piede – sono tutte sue. Forte nell’anticipo, se Pavoletti combina poco prima di infortunarsi il merito è tutto suo. 6.5

KOULIBALY: tutto è bene quel che finisce bene: il braccio di ferro lungo un’estate termina con un rinnovo che rende felici giocatore, allenatore e società. Un round (abbastanza) tranquillo stasera, anche se Simeone sembra ispirato. 6.5

GHOULAM: nel primo tempo il Napoli pende dall’altra parte, lui si limita alla marcatura ad uomo su Lazovic. Nella ripresa si scopre di più, ma non è incisivo. 5.5

JORGINHO: piedi discreti e cervello fine. Manca un po’ di fisico (e fiato, a dire il vero) e questo lo penalizza, perché Rincon e Ntcham sono indemoniati. 6

ALLAN: muro portante della mediana. Recupera un’infinità di palloni, quando Jorginho è in difficoltà gli dà respiro e lo aiuta a gestire l’azione. 6.5

Dal 73’ ZIELINSKI: approccio un po’ appannato alla gara, per la prima volta non è determinante. Collabora poco all’assedio che avrebbe dovuto mettere in scatola il Genoa. 5.5   

HAMSIK: uomo di lotta e di governo. Trascina, recupera, fa ripartire l’azione coi suoi lanci al contagocce e prende anche una traversa. Nel finale è visibilmente stanco, ma può essere contento della sua prestazione. 6.5

CALLEJON: il guastatore. Sportella contro tutto e tutti, vince ai punti, ma non è lucido sotto-porta. Avrebbe un paio di occasioni interessanti, le spreca in malo modo. Va comunque valutato per il pressing e l’apporto alla fase del recupero palla. 6

MERTENS: si vede a sprazzi, non è il miglior Mertens e si nota subito dai primi palloni toccati. Spaventa in un paio d’occasioni la retroguardia del Grifone, il creativo belga però stavolta non è cinico. 5.5

Dal 68’ INSIGNE: sulla falsariga di Mertens: ha l’occasionissima per sbloccare il match dopo un assist formidabile di Hamsik, ma il tiro dell’ossigenato 24 azzurro è una telefonata che Perin riceve candidamente. 5.5

MILIK: tignoso e bravo nell’aprire spazi ai compagni d’attacco. Buon gioco di sponda, non ha mai però l’occasione per smarcarsi da un ottimo Burdisso. 5.5

dall’83’ GABBIADINI: non tocca un pallone. sv

SARRI: il “Guardiola italiano” (così l’allenatore Ivan Juric aveva definito il tecnico azzurro) si fa uccellare – per usare un termine breriano – dal giovane mister croato subendo una partita ben studiata tatticamente. Non ha l’intuizione giusta, non pesca il coniglio dal cilindro dalla panchina e perde la testa della classifica. 6

 

GENOA (3-4-3) – PERIN 6.5; IZZO 5.5, BURDISSO 7, ORBAN 5.5; LAZOVIC 6.5 (78′ MUNOZ sv), RINCON 6.5, NTCHAM 7, LAXALT 6.5; RIGONI 7.5, PAVOLETTI 5.5 (31’ SIMEONE 6), OCAMPOS 6.5 (88’ EDENILSON sv). ALL.: JURIC 7.

 

foto: rete