Primo agosto 1926: una data speciale e indelebile nella mente e nel cuore di tutti i tifosi del Napoli del mondo. La nascita di un amore che non tramonterà mai, in tutti gli 88 anni di storia azzurra condita da gioie e vittorie ma anche di amarezze e lacrime. Da quel giorno in poi il Napoli è cresciuto tra stenti e passione, è arrivato all’apice del successo nell’era d’oro fino a regredire e fallire per poi risorgere dalla proprie ceneri. Come un guerriero che lotta e vince, che accusa i colpi della stanchezza e cade, ma che si rialza e ritorna a combattere. Una costante: l’amore indissolubile di una tifoseria che non ha smesso mai di sostenere l’Azzurra Casacca. Si parte da Ascarelli, Garbuit e Attila Sallustro, per poi passare al ‘comandante’ Achille Lauro e ai mitici Vojak, Jeppson, Pesaola e Luis Vinicio. Altra data storica: il 6 dicembre del 1959 quando apre i battenti lo Stadio San Paolo per custodire ed ammirare le gesta di Sivori, Altafini e le parate di Dino Zoff. Ma non solo. Una storia avvincente e dai caratteri romantici che lega calcio a ragione di vita, il pallone come veicolo sociale di sentimenti puri che conducono alla pura fede. I successi 10 anni dopo il battesimo dell’impianto di Fuorigrotta con l’avvento della presidenza dell’Ingegnere Corrado Ferlaino: prima Sala, Nielsenm, Hamrin, Sormani, Clerici e Beppe Savoldi. Ma soprattutto Krol, Diaz, Dirceu, Bertoni e il più grande di tutti i tempi: Diego Armando Maradona. Con il Re del calcio furono acquistati Giordano, Bagni, Garella, Carnevale e Careca per arrivare al periodo d’oro con due scudetti (1987 e 1990) e una coppa Uefa (1989). In questa Storia non si possono dimenticare i nomi di grandi uomini che hanno reso vincente questa società e che purtroppo non ci sono più: Italo Allodi, Carlo Iuliano e Giuliano Giuliani. Dopo i grandi successi arriva la fase calante: la retrocessione in B, l’arrivo di Giorgio Corbelli e Salvatore Naldi che portano il fallimento nel 2004. Il resto è storia contemporanea: la rinascita sempre nel 2004 con il “Napoli Soccer” e l’avvento di Aurelio De Laurentiis che il 23 maggio del 2006 riporta in vita la Società Sportiva Calcio Napoli che ritorna a splendere e calcare vetrine europee oltre ad essere protagonista in Italia. Arrivano Hamsik, Lavezzi, Cavani e tanti altri, ma solo ‘Marekiaro’ si lega al club partenopeo. Si ritorna a vincere, due trofei tricolore battendo in finale Juventus e Fiorentina, ma l’ultima vittoria, quella dello scorso maggio, è macchiata dalla violenza inaudita che porta alla tragica morte di Ciro Esposito.
Questo che sta per iniziare potrebbe essere l’anno della svolta: quello che può consegnare qualche vittoria ancora più importante. Un piccolo sforzo ancora sul mercato per completare un organico già vincente e la città potrà rivivere di nuovo i fasti del passato.
Auguri Napoli, avanti 1926!