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Fischi per il Matadòr, applausi per il Pocho. Koulibaly leader del San Paolo

Napoli – Psg per alcuni è stata una banalissima gara amichevole di metà agosto, a tanti invece ha procurato dicotomie di sentimenti contrastanti, odio e amore insieme, un tuffo nostalgico nel passato tra ricordi e vittorie esaltanti. La storia contemporanea di un club che è cresciuto negli anni e che ha fatto emergere talenti rivisitata e raccontata dal pallone. Il ritratto in 90′ di un amore finito ma mai tramontato nei cuori dei cinquantamila, la rappresentazione teatrale in doppio atto che ha intrecciato le storie di nuovi arrivati ed ex mai dimenticati: Ezequiel Lavezzi ed Edinson Cavani. Amori forti, due che hanno lasciato il segno in un modo o nell’altro. Diversi tra loro l’argentino e l’uruguagio, simili nel percorso e nella destinazione d’addio dal Golfo: entrambi attaccanti venuti da lontano che in poco tempo conquistarono Fuorigrotta a suon di gol e dribbling mozzafiato. Ieri sera è andato in scena un romanzo dalle emozioni forti e sono state sfogliate le pagine tra presente e passato. Chi c’era e chi adesso veste l’azzurra casacca. Il passato ha il sapore agrodolce dei fischi ingenerosi al Matadòr figli di un ‘tradimento’ non ancora accettato e degli applausi al Pocho, il presente è speranza e stupore in ogni anticipo o chiusura perfetta, in un appoggio con disinvoltura al cospetto di attaccanti di razza. Così Koulibaly ha conquistato il San Paolo che ormai da qualche settimana ha iniziato ad amarlo e ad apprezzarne le sue enormi doti a dispetto della giovane età. Nessun paragone, per carità, ma la sensazione è che il ragazzo sia davvero un predestinato. Al fianco di Albiol per il momento garantisce sicurezza e qualità ad un reparto che solo qualche mese fa soffriva di amnesie profonde. Passato, presente e speranze per il futuro, questo ha lasciato in dote la sfida con i ricchi francesi aspettando buone nuove dal mercato mentre si è già ai nastri di partenza della nuova stagione.

Foto: rete internet