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Una squadra che non cresce, che commette sempre gli stessi errori. Questo Napoli senza mentalità non diventerà mai grande!

Incredible al San Paolo, davvero insopportabile questa sconfitta nel primo amaro pomeriggio napoletano. Poco da aggiungere se non incredulità e rabbia per quanto visto. Arriva la prima e pesante doccia fredda (dopo quella di Bilbao) per il Napoli che all’esordio casalingo addirittura perde con il piccolo Chievo. Si, il Chievo Verona, una squadra che a fine stagione faticherà parecchio per arrivare alla salvezza si permette il lusso di sbancare Fuorigrotta. Come dar torto adesso ad una piazza scontenta e delusa? Difficile provare a farlo anche perchè, per l’ennesima volta, il Napoli va ko facendo tutto da solo. Prima sbagliando l’impossibile e poi sciogliendosi nella ripresa al cospetto di un modesto avversario che nel finale poteva addirittura raddoppiare. Higuain si fa ipnotizzare dal dischetto da uno strepitoso Bardi, poi il solito Napoli, la squadra che rimane la perfetta incompiuta che non cresce mai di mentalità e che delude negli appuntamenti con le squadre di secondo piano. Purtroppo sembra un film già visto, che conosciamo da tempo. E dire che alla vigilia tanto si era parlato di importanza dei punti da non perdere per strada nei match di seconda fascia e che i campionati si portano casa vincendo le partite con le squadre medio-piccole. Il Napoli fallisce alla seconda giornata, dopo la vittoria in extremis con il Genoa all’esordio, ma soprattutto dopo una settimana di polemiche e contestazioni, di chiarimenti tra allenatore e presidente a Castelvolturno ma anche di speranza dopo la conferenza stampa di ieri di Benitez che chiamava a raccolta l’ambiente intero per remare verso la vittoria. Oggi non c’è stato nulla da dire, il pubblico ha sostenuto la squadra fino al 90’, quello che invece non si è vista è quella fame di vittoria che non si legge negli occhi dei calciatori azzurri. In campo tanta confusione e nervosismo e, nonostante un mercato mai fatto sul serio, un Bardi che para di tutto e Insigne che fallisce un gol a colpo sicuro, non si possono trovare scusanti di fronte ad un chiaro fallimento come quello che è andato in scena al San Paolo oggi. E’ vero, siamo solo alla seconda giornata, ma sta di fatto che sono stati gettati al vento i primi tre punti della stagione in modo indecoroso. Le gare sono condizionate dagli episodi e questo è chiaro, se Higuain avesse messo dentro quel pallone dagli 11 metri probabilmente la partita avrebbe preso una direzione diversa. Ma stavolta non possiamo aggrapparci a nessuna scusante, non dopo un anno di errori reiterati in ogni occasione: oggi il Napoli doveva fare un sol boccone del Chievo e rispedirlo a casa ‘carico di merviglia’. Questa sarebbe stata la normalità per una squadra che punta ad arrivare in alto. Le scusanti andavano bene la scorsa stagione quando si era al primo anno di Benitez, all’esordio del tecnico spagnolo con una squadra che doveva memorizzare i meccanismi nuovi ci potevano stare delle lacune da limare dopo anni di 3-5-2 di mazzarriana memoria. Adesso no: il Napoli commette sempre gli stessi errori, ne fallisce tanti di gol nell’arco di una gara e va sempre in affanno quando gli avversari si presentano al San Paolo facendo le classiche barricate. Adesso si vivrà l’ennesima settimana di passione, ma ci aggrappiamo all’allenatore che deve dare una scossa a questa squadra: a nulla serve il grande possesso palla quando poi non  si concretizzano le azioni. E ancora: inutile prendersela con un mercato non ottimale perché per il Napoli battere il Chievo al San Paolo doveva e dovrà essere una regola, una certezza quasi matematica. Altrimenti è ridicolo fare certi discorsi. Si prendano i dovuti provvedimenti, non possiamo rimanere l’eterna incompiuta. E se il problema è il modulo si cambi e alla svelta pure, tornando casomai anche a segnare come una volta.