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Bagnoli, de Magistris: “Nulla può essere realizztao senza Napoli”

“Esprimo un sincero sentimento di rammarico e disapprovazione per il provvedimento Sblocca Bagnoli, si fa per dire, di cui si continuano ad apprendere notizie a mezzo stampa, poiché ancora in attesa della sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Rammarico perchè, stando ai contenuti trapelati dai giornali, esso rappresenta un’inversione totale di rotta rispetto al percorso di collaborazione istituzionale intrapreso da Governo ed enti locali. Un percorso durato diversi mesi e culminato, il 14 agosto, nella firma di due documenti, fra cui un protocollo per la formulazione di un accordo di programma quadro che oggi, nonostante la sottoscrizione del presidente del Consiglio, appare ridotto a lettera morta. Un accordo di programma quadro, dunque, scavalcato da un commissariamento che non ci preoccupa, come sostiene qualcuno, solo per un problema di metodo, ma al contrario ci inquieta per ragioni di vero e proprio merito. Fermo restando, poi, che nelle scelte politiche ed amministrative, soprattutto in taluni casi, questioni di metodo possono diventare questioni di merito. Il provvedimento, che appare dilatorio anche sul piano dei tempi rispetto all’ accordo di programma quadro, risulta nei fatti una vera e propria espropriazione della democrazia rappresentativa locale, configurando una violazione degli equilibri di poteri costituzionali esistenti, in un sistema democratico, fra i diversi attori istituzionali. Ferisce, quindi, che ad adottare un provvedimento simile sia un governo presieduto da un ex sindaco che ben conosce quali diritti, ed anche doveri, spettano ad una amministrazione e un consiglio comunale. Per altro in un momento in cui si sta realizzando un processo di revisione degli enti locali con l’istituzione della città metropolitana, alla quale lo stesso Governo ha attribuito funzioni fondamentali anche in materia urbanistica e infrastrutturale. Non c’erano ragioni, in termini di emergenza ed inerzia, in questo momento, per scegliere la strada dell’esproprio delle funzioni costituzionali; non c’erano le ragioni per un provvedimento che appare di squisita matrice centralistica più che democratica. Mai come in questi ultimi tre anni, infatti, si è prodotta una operazione di intervento su un’area oggetto di una ventennale malagestione politica e non solo. Abbiamo superato la stagione dell’opaca amministrazione individuando un management di persone oneste e competenti per il superamento della Bagnolifutura; è stata adottata una delibera di giunta con cui si è dato mandato ai servizi di pianificazione urbanistica di predisporre gli atti finalizzati alla formazione di una variante alla strumentazione urbanistica vigente nel pua Bagnoli-Coroglio; è stata emanata un’ordinanza senza precedenti con cui, secondo il principio del ‘chi inquina paga’, abbiamo intimato ai soggetti responsabili dell’inquinamento industriale di procedere alla bonifica: Fintecna e Cementir. Una iniziativa, quest’ultima, che probabilmente è stata un fattore prima irritante e poi scatenante, evidentemente, per i soggetti interessati, ai quali è stata ricordata la legittimità del nostro provvedimento in tutti i gradi di giudizio a cui si sono rivolti. Questo provvedimento, almeno da quanto apprendiamo a mezzo stampa, non ci convince anche sul piano della sostenibilità finanziaria delle bonifiche, ovvero la copertura finanziaria per realizzarle. E non ci tranquillizza, infine, anche da un altro punto di vista: esautorando la democrazia e la città, nei suoi organi di rappresentanza, quali garanzie abbiamo rispetto al pericolo di un’ennesima stagione di speculazione? Una speculazione che insisterebbe su un’area che non può e non deve vedere in alcun modo aumentate le cubature di cemento a danno delle metrature di verde e di recupero del mare e della spiaggia per tutti. Ho rappresentato, personalmente, ai massimi vertici istituzionali dello Stato tutte le nostre perplessità, contrarietà e preoccupazioni, rispetto al destino di una porzione di territorio che è, certo, un sito di interesse nazionale, ma anche e soprattutto una parte importante, sul piano socio-ambientale, della nostra città. Senza Napoli, senza i suoi cittadini e senza le istituzioni locali nulla potrà essere realizzato e nulla sarà realizzato. Come amministrazione, infatti, abbiamo varato la delibera per la revisione degli strumenti urbanistici ed abbiamo predisposto un piano di sviluppo del sito attraverso i bandi di gara per la vendita dei lotti, il cui esito è stato interrotto dal sequestro – poi revocato- della magistratura a causa di ragioni ambientali. Proprio queste ultime dovrebbero essere al centro dell’attenzione del Governo che, in modo chiaro e celere, dovrebbe prevedere una copertura finanziaria ed un piano di realizzazione per la bonifica. Noi eravamo e siamo pronti a chiudere un accordo di programma in tempi rapidi, sicuramente più celeri di quelli che verranno impiegati per la conversione di questo decreto legge. Un accordo che garantirebbe anche l’effettiva collaborazione istituzionale e le rispettive competenze che la Costituzione riconosce al Governo in materia ambientale e dei livelli essenziali delle prestazioni, alla Regione e alla città metropolitana in materia di programmazione territoriale e infrastrutturale, ed al Comune per le scelte di sviluppo urbanistico”. Lo afferma in una nota il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.

Fonte: Comune di Napoli. Foto: rete internet