Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha tenuto il suo ultimo discorso di fine anno agli italiani, discorso che segna il commiato del Capo dello Stato a meno di due anni dalla rielezione da parte del Parlamento in seduta comune, il 20 aprile 2013. Il presidente comincia proprio dalle prossime dimissioni: “Parlo anche a chi presto prenderà il mio posto. A quanti auspicano anche per fiducia e affetto che continui il mio impegno, ho il dovere di non sottovalutare segni dell’affaticamento e le incognite che essi racchiudono”. Poi ancora: “Ritengo di non poter oltre ricoprire carica alla quale sono stato eletto nel 2006 per la prima volta. Secondo l’opinione prevalente degli studiosi si tratta di una valutazione e una decisione personali che la Costituzione rimette al presidente, tali da non condizionare il governo e il parlamento né subendo alcun condizionamento”. Un accenno alle riforme del governo: “Auspicavo che iniziasse un percorso di riforme istituzionali e socio-economiche che senza dubbio è cominciato. Un anno fa nel messaggio del 31 dicembre speravo di poter vedere nel 2014 almeno iniziata un’incisiva riforma delle istituzioni, ora il percorso va senza battute arresto portato a piena conclusione”. L’accenno all’antipolitica non poteva mancare: “Bisogna avere fiducia in tutta la politica,sono pericolosi gli appelli al ritorno a monete nazionali. L’Italia ha sollecitato un cambiamento nelle politiche Ue. E Renzi tra breve a Bruxelles tirerà le somme del trimestre”. Appello agli italiani: “Mettiamocela tutta con passione, combattività e spirito di sacrificio. Ciascuno faccia la sua parte al meglio.Guardando ai tratti più negativi di questo quadro, che si legano a distorsioni antiche, si può essere presi da un senso di sgomento, essere tentati a cedere alla sfiducia”. La conclusione sulla corruzione nel Paese: “Bisogna affrontare su larghe basi unitarie le gravi patologie di cui il paese soffre a partire dalla criminalità organizzata e della corruzione capace di infilarsi in ogni piega della realtà trovando sodali e complici in alto. Dobbiamo modificare sottofondo marcio e corrosivo della nostra società”.
Foto: rete internet
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