Ab urbe condita: un nuovo Enea alla conquista del Lazio; il Pipita Higuain si traveste da principe dei Dardani e, come l’epica figura della celebre opera di Virgilio (L’Eneide, ndr), mette il suo sigillo in terra capitolina e pone le basi per la terza posizione in classifica (ora in condominio con la Sampdoria).
A spezzare gli equilibri di una gara che fin dalle prime battute è apparsa complicata, c’ha pensato il bomber argentino – al decimo gol stagionale – al 18′ con un vero e proprio colpo da campione: progressione, dribbling, velocità e potenza. Terminata con un fendente preciso con dedica (allo sfortunato Lorenzo Insigne), sul quale Berisha non è esente da colpe. Potrebbe addirittura segnarne un altro il buon Enea/Gonzalo Higuain, ma il suo destro lambisce il palo più lontano. C’è da dire però che la Lazio è stata protagonista di un’ottima gara, ma ha sciupato tante (troppe) occasioni, complice la buona prova dell’esordiente Strinic, che ha imbrigliato Candreva e Basta, i più pericolosi tra i biancocelesti. Evanescenti gli attaccanti capitolini, sugli scudi i centrali azzurri Albiol e Koulibaly. L’ultimo degli anticipi del campionato di serie A si conclude con una vittoria importantissima, che rende più gradevole il pranzo dei napoletani e mette tre tasselli fondamentali per la lotta al terzo posto. C’è ancora un intero girone di ritorno da raccontare e, se come dice Benitez: “Gonzalo dimostra che è concentrato e vuole fare il meglio, parlare del suo futuro e della Champions adesso è troppo presto. Deve continuare a fare come oggi. A fare la differenza”,il Napoli probabilmente potrebbe scrivere – supportato dal suo principe – un racconto di virgiliana memoria.
foto: rete
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