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Luglio, col bene che ti voglio, il mercato (già) non sopporto più

 

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Il calciomercato, nel mese di luglio in modo particolare, si fa caldo. Entra nel vivo e, in un mese peculiarmente fertile per i saldi estivi, le trattative sin ora concluse dalle squadre italiane sono tutt’altro che economiche. Basti pensare ai colpi messi a segno dalle due milanesi: Miranda, Kondogbia, Murillo, Montoya per l’Inter; Bacca, Luiz Adriano, José Mauri e Bertolacci già ufficiali sulla sponda rossonera. Passando al mercato dal profilo internazionale targato Juve (affare Khedira low cost, Dybala e il bomber croato Mario Mandzukic, ma con gli addii pesanti di Tevez e Pirlo, uomini-chiave delle passate – vincenti – stagioni bianconere) e i tentativi – finora infruttuosi – soprattutto sulla corsia destra, con Darmian e Vrsaliko valutati a peso d’oro da Torino e Sassuolo, del nuovo Napoli di Sarri, nonostante Valdifiori e il ritorno di Pepe Reina ad orchestrare (e – soprattutto – riassettare) la retroguardia azzurra. Il club partenopeo vive una fase delicata in questa finestra estiva: il neo ds Giuntoli avrà più di una gatta da pelare: la buona riuscita delle comproprietà ha dato fiducia alla piazza, i casi spinosi ora riguardano difesa (tanti nomi, poche certezze) e centrocampo, con la trattativa Allan che sta prendendo le pieghe di un ginepraio infinito. Senza dimenticare il “triste” Higuain: che ne sarà del Pipita argentino? Chi vivrà, vedrà.

Più defilate le romane (i giallorossi hanno ufficializzato il solo Iago Falque dal Genoa) e la Fiorentina, che in queste ore deve fare i conti con la “grana” Salah. Il talento egiziano vorrebbe cambiare aria, attirato dalle sirene interiste o da un’esperienza in Champions con una big europea (con la Roma alla finestra). Si muovono con intelligenza le genovesi, che accolgono – dopo un anno di esilio in Turchia – l’ex Napoli Goran Pandev (il macedone ha firmato un biennale col Genoa) e il brasiliano Fernando – sponda Samp – entusiasta della nuova esperienza sotto la guida di Walter Zenga. Attraversano una fase transitoria le compagini medio-piccole, che hanno concluso solo trattative di secondo piano; più interessanti sembrano i movimenti che provengono dalla Via Emilia: il Bologna americano, gestito dalle sapienti mani di Pantaleo Corvino punta in alto, e vuole sorprendere tutti candidandosi a neopromossa in vesti da big. Le altre, Sassuolo (sempre più a suo agio nella massima serie) e Carpi (divenuta – suo malgrado – insieme al Frosinone squadra-simpatia per i detrattori di Lotito), con obiettivi diversi, vogliono sorprendere ancora. Di Natale e Toni avranno anche quest’anno sulle loro spalle le sorti di Udinese e Verona. Torino, Chievo, Atalanta, Empoli e Palermo puntano a scalare posizioni con una campagna acquisti oculata e di basso profilo, muovendosi soprattutto in uscita con la mercanzia pregiata. La cenerentola Frosinone di Stellone vuole divertirsi e provare a salvarsi, rendendo – sicuramente – questo sport più avvincente, con pochi spiccioli e la sua “linea Verde” (come Daniele, fantasista napoletano giunto al Matusa in prestito dalla Roma).

Perché il calcio che piace ha sempre facce vere, autentiche. Non sono i milioni o i petroldollari, ma la felicità – a luglio – è nella semplicità, proprio come cantava Del Turco.

foto: rete internet

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