Domenica mattina di sangue, ancora una strage in Campania, per l’ennesima volta la pazzia scaturita per un futile motivo che porta al compimento di una strage. Banali litigi di vicinato, che molto probabilmente andavano avanti da tempo, hanno portato al compimento della strage.Teatro dell’assurdo e dell’orrore in questo caso è Trentola Ducenta, nel casertano, dove il bilancio delle vittime della follia è di 4 morti. Un poliziotto penitenziario, Luciano Pezzella di 49 anni, sottoposto a fermo dopo il ‘fuoco’ in un appartamento in via Carducci a Trentola. Sulla vicenda indagano i Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore di turno presso la Procura di Napoli Nord. Le vittime: Michele Verde, la moglie Vincenzina e il figlio Pietro (31 anni). La quarta persona rimasta uccisa è Franco Pinestra, un operaio della ditta di ortofrutta di Michele Verde, che viveva a San Marcellino. Pinestra stava lavorando alla sistemazione di alcune cassette di frutta quando è stato colpito dall’assassino: nei concitati attimi della violenza era riuscito anche a scappare su un furgoncino ma è morto all’ospedale di Aversa a causa delle gravissime ferite riportate. Salvo un quarto componente del nucleo familiare. Si tratta di una ragazza, la fidanzata del giovane figlio dei si è salvata miracolosamente: dormiva al piano superiore dell’appartamento di via Carducci e non è scesa per sua fortuna al piano inferiore dove si stava consumando la strage.
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