Una nota sulla delicata questione occupazionale della Conateco, nell’ambito del Porto di Napoli, è stata inviata stamani dal Sindaco di Napoli Luigi de Magistris a Graziano Delrio, Ministro delle Infrastrutture. La lettera è stata indirizzata anche a Matteo Renzi, a Vincenzo De Luca, al Prefetto Gerarda Pantalone, all’Ammiraglio Antonio Basile, oltre che ai rappresentanti della Conateco e delle Confederazioni Sindacali e a quelle di categoria.
“Le esprimo la mia profonda preoccupazione per la situazione del Porto di Napoli che sta vivendo giornate drammatiche”. Così comincia il primo cittadino che prosegue:
“Come è a Sua conoscenza, Conateco, principale terminalista del Porto, ha minacciato 110 licenziamenti, poi tradotti in cassa integrazione straordinaria per la quale, però, ad oggi, non è ancora stata presentata la domanda da parte dell’azienda. La stessa Conateco ha, poi, unilateralmente eliminato la contrattazione integrativa con una riduzione salariale di fatto che si aggira sui 400€ mensili a lavoratore. Tale conflitto – che ogni giorno è alimentato dall’azienda stessa – sta producendo una drastica riduzione del traffico merci a vantaggio di altri porti. Ciò comporta il rischio, già annunciato, di licenziamenti di diverse migliaia di lavoratori dell’indotto e l’avvio di una drammatica crisi strutturale”.
De Magistris inoltre sottolinea che “tale situazione è conseguente e risente anche dei continui commissariamenti che si sono succeduti alla guida del Porto di Napoli. L’ultimo in ordine di tempo è quello affidato all’Ammiraglio Basile che cesserà il suo mandato, comunque, a metà settembre. E’ necessario, a tal proposito, superare quindi la logica del commissariamento e giungere, finalmente, ad una direzione certa del porto della nostra Città.”
Ed ecco le conclusioni di de Magistris: “Le chiedo, Signor Ministro, di voler convocare, con cortese urgenza, un tavolo di crisi tra tutti i soggetti interessati per cercare di fronteggiare la situazione e per trovare soluzioni concrete ed idonee al rilancio dell’attività della struttura portuale di Napoli”.
Fonte: Comune di Napoli. Foto: rete internet