Vigilia di Europa League: il Napoli di coppa, questa stagione orchestrato dal timoniere “droni e lavoro” Maurizio Sarri, nonostante un girone abbastanza abbordabile, dovrà prestare molta attenzione anche alle giornate in cui il campionato si incrocerà con la fase a gironi europea.
Dopo Napoli-Club Brugge di domani, ci sarà Napoli-Lazio (posticipo di domenica alle 20:45); la trasferta a Varsavia del 1 ottobre contro il Legia sarà incastrata tra Napoli-Juventus e Milan-Napoli, così come l’impegno in casa dei danesi del Midtjylland, il 22 ottobre, sarà preceduta dall’altra italiana concorrente all’Europa League degli azzurri, la Fiorentina di Paulo Sousa. La strada tortuosa del team azzurro proseguirà con Brugge-Napoli (26 novembre), qualche giorno prima di Napoli-Inter e Napoli-Legia Varsavia (10 dicembre), seguita a ruota da Napoli-Roma.
Tornando al discorso Europa, i partenopei, reduci dal trauma ucraino della scorsa stagione (la clamorosa debacle nella semifinale col Dnipro), caratterizzata da decisioni arbitrali disastrose, molte polemiche e gol falliti da Higuain, contano sulla guida del debuttante Sarri per riprovare ad arrivare fino in fondo alla seconda competizione continentale per club. Avere evitato squadre come Liverpool, Monaco o Fenerbahce, è per il sorteggio azzurro già un risultato confortante e incoraggiante. I dati storici recenti della stessa competizione dovrebbero mettere in guardia comunque Pipita &Co.
Il Club Brugge viene dall’eliminazione dai preliminari di Champions League per mano del Manchester United e nella scorsa stagione è arrivato ai quarti di finale di Europa League (vincendo il girone in cui vi era anche il Torino di Ventura), eliminato, in un doppio confronto molto equilibrato, proprio dai carnefici degli azzurri, quel Dnipro che torna come cartina al tornasole per non cadere in errori di valutazione.
Se per qualcuno la nota di colore è la bellezza della città, in realtà il Club Brugge ha già dimostrato di non voler “solo partecipare”. Nonostante un mal di trasferta arcinoto ai più informati. Michel Preud’homme, storico portiere della nazionale belga, negli ultimi anni ha saputo trasmettere a una rosa non proprio di prima fascia un piglio e un entusiasmo capace di sopperire spesso ai limiti tecnici. In avanti, la perdita più dolorosa è sicuramente stata quella del guineano naturalizzato belga Mamadou Obbi Oularé (classe ’96 per 196 cm di stazza), passato al Watford nell’ultimo giorno di mercato. Tuttavia, l’ala d’attacco afro-australiana Ibini Isei, il trequartista iberico Victor Vasquez, il maliano Diaby, l’ex Palmeiras Leandro e il difensore centrale Mechele sono la spina dorsale di un team che proprio non ci sta ad interpretare il ruolo di agnello sacrificale domani sera nel Tempio (seppur semi-deserto) di Fuorigrotta.
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