Maxi intervento della Gdf che in collaborazione dei pm della Procura di Napoli, ha condotto un’operazione d’inchiesta nel mondo del calcio. Sequestrati beni dal valore complessivo di 12 milioni di euro, riguardanti 35 società ripartite tra serie A e B e 64 esponenti protagonisti del caso. Sul banco degli imputati i massimi esponenti delle principali società del campionato di Serie A e della cadetteria: coinvolto anche il numero uno del club partenopeo, Aurelio De Laurentiis, che preferisce non pronunciarsi sullo scandalo scoppiato. Scoperte indagini di reato tributario ed evasione fiscale che gli interessati hanno condotto in sinergia con i procuratori dei calciatori, le cui società ne detenevano il cartellino. L’inchiesta portata avanti dalla Procura di Napoli, ha presumibilmente certificato la falsificazione dei diritti sulle prestazioni dei loro assistiti, ottenendo così massimo beneficio sia dalla clausola stipulata negli ingaggi che dalle loro rispettive cessioni. Un sistema fraudolento escogitato per far sì che l’intermediazione andasse a buon fine, senza che venisse dichiarato il “premio” aggiuntivo che la società garantiva al professionista. Pertanto è stato possibile, secondo le indagini, eludere il pagamento delle ritenute fiscali a carico dello Stato ed evadere le imposte, che avrebbero consentito ai club sotto accusa, di indebitarsi nel corso degli anni. Denuncia estesa agli stessi calciatori che nel “lontano” 2012 hanno militato nelle rispettive compagini, macchiatesi di fronte alla legge dei medesimi e presunti illeciti: tirati in ballo i vari Lavezzi, passato poi al Psg e Chavez, che allora vestivano la maglia azzurra. Non da meno altre figure madri del Calcio moderno. I principali esponenti sotto l’occhio del ciclone sono: l’attuale Ad del Milan Adriano Galliani, il Presidente della Lazio Claudio Lotito, l’ex Presidente della Juventus Jean Claude Blanc, Heran Crespo (attuale tecnico del Modena), il procuratore Alessandro Moggi e tanti professionisti stranieri. In queste ore il lavoro della Gdf è indirizzato alla ricerca di eventuali riaccordi tra i procuratori, calciatori e società, alla gestione dei diritti d’immagine e ai dettagli economici relativi al traferimento dei giocatori. Il tutto con lo scopo di ovviare alle repressioni fiscali, ma soprattutto di far rientrare il dovuto compenso economico spettante alle casse dello Stato.
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