L’abbandono degli anziani negli ospedali. Un fenomeno sempre più diffuso!
Girando nelle corsie degli ospedali sta capitando sempre più spesso di imbattersi in anziani ammalati cronici, che una volta dimessi dalla struttura non hanno dove andare. Sia chiaro, non stiamo parlando di anziani soli, ai quali va la nostra più ampia comprensione e considerazione, stiamo invece parlando di ammalati che una volta dimessi con terapia domiciliare, vengono rifiutati dai congiunti con i quali convivevano fino a poco tempo prima. E’ avvilente vedere una figlia opporre un rifiuto al primario che dimette la madre. Ancora più sconcertante è la risposta: “fatene quello che vi pare”. Di fronte a simili atteggiamenti le strutture ospedaliere sono pressoché impotenti, perché in questi casi entrano in ballo i servizi sociali comunali con le loro immancabili pastoie burocratiche, alle quali segue una denuncia dei familiari per abbandono d’incapace che non avrà seguito e comunque non contribuirà a risolvere la situazione. Il malato rimane ,infatti, in corsia, occupando un posto letto che potrebbe essere dato ad ammalati in attesa, ai quali viene pregiudicato il diritto alla salute per tale inspiegabile comportamento. Ho provato a comprendere quali siano le motivazioni che inducono i familiari a lasciare gli anziani in corsia. Le risposte sono sempre le stesse: “Non riusciamo a garantire l’assistenza perché i farmaci sono costosi e non possiamo permetterci assistenza farmaceutica e infermieristica a domicilio”. Resta che di fronte ad un atto di prepotenza, quale quello di non lasciare libero il posto letto, la struttura ospedaliera è impotente ed invece di offrire prestazioni sanitarie è costretta ad offrire ospitalità alberghiera, il tutto nell’assenza delle istituzioni preposte e con notevole danno di coloro che hanno necessità ed urgenza di ricovero.
Alessandro Covino
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