Da stasera i tifosi del Napoli hanno un nuovo Idoloindiscusso: il suo nome è Gonzalo Higuain che a suon di gol è entrato di prepotenza nella storia del calcio italiano battendo il record di Nordahl. Mai nessuno prima di Lui si era spinto a tanto, il Pipita ha scritto una pagina leggendaria che rimarrà scolpita nei cuori dei tifosi azzurri e di tutti gli amanti del bel calcio. Trentasei gol in trentacinque gare, roba da top player: adesso, a bocce ferme, la società è chiamata a compiere il passo più importante, si deve fare di tutto per trattenere questo Alieno in squadra e costruire intorno a lui un Napoli ancora più forte. Lo chiede una città intera, una tifoseria che con passione e amore non smette di sostenere gli azzurri colori. Arriveranno i soldi per fare un mercato all’altezza, che non si commettano gli errori del passato!
Grazie Sarri, grazie ragazzi: Un applauso particolare va a tutti gli azzurri protagonisti di una stagione esaltante che solo per qualche piccola sbavatura non si è conclusa con il sogno tricolore. Sarri – che qualche piccolo errore lo ha pure commesso – è stato l’artefice di questa Grande Bellezza che è stato il Napoli di quest’anno dopo lo scetticismo iniziale. Vittoria dopo vittoria la sua creatura è stata capace di scalare la classifica e porsi in vetta alla graduatoria abdicando solo al prepotente e arrogante strapotere bianconero. Ma nessuno potrà mai dimenticare il film della stagione arricchito dalla forza di Koulibaly, dall’affidabilità di Albiol e Hysaj alle parate di Reina, senza dimenticare i gol di Insigne Mertens e Callejon, le geometrie di Jorginho, la classe di Allan, l’intelligenza (e il record) di Hamsik e l’Infinito Pipita. Dal primo all’ultimo, da Ghoulam a Gabbiadini Chalobah Lopez El Kaddouri Strinic Maggio e Chiriches va il ringraziamento per le emozioni regalate in questi mesi straordinari. Le premesse per la prossima stagione sono molto buone, quest’organico con qualche ritocco può continuare a far sognare e divertire!
San Paolo in festa: In campo c’è la formazione dei titolarissimi o quasi: nell’undici fisso di mister Sarri c’è infatti solo Chiriches al posto dello squalificato Albiol, per il resto solito 4-3-3 con linea difensiva a centrocampo ed esterni alti pronti ad inserirsi negli spazi. San Paolo vestito a festa, c’è il pubblico delle grandi occasioni per l’ultima gara, la carica annunciata dei sessantamila non si è fatta attendere per i 90′ più importanti del campionato, atmosfera magica sugli spalti a coronamento di una stagione esaltante per i ragazzi. Piove a dirotto ma il pubblico si diverte e si esalta, ruggisce scandendo i nomi di Hamsik e Higuain alla lettura delle formazioni. C’è entusiasmo e voglia di vincere e far festa.
Il bunker ciociaro: Ma c’è anche una gara da giocare e da non sottovalutare e un avversario che di certo non è vento al San Paolo – seppur già aritmeticamente retrocesso in serie B – per fare regali. Il Napoli questo lo sa e parte forte, il Frosinone risponde come può (con eccessiva aggressività e soprattutto con troppi falli tanto che al quarto d’ora Gori viene espulso per frasi irriguardose verso Celi) ma al 18′ solo la traversa salva Zappino dopo una splendida conclusione a giro di Insigne. L’inferiorità numerica ospite contribuisce all’arretramento ulteriore della linea difensiva del Frosinone con Higuain e compagnia bella che sul versante opposto non riescono a trovare il varco giusto tra le strette maglie gialle dei laziali. Hysaj e Ghoulam mettono tanti cross in mezzo dagli esterni ma il pallone puntualmente va a sbattere contro il muro giallo di Stellone. Serve una zampata, un tocco geniale e astuto per sbloccarla. Le notizie da San Siro non sono buone: Salah porta in vantaggio la Roma, il nervosismo sale con il passare dei minuti e il punteggio che rimane inchiodato sullo zero a zero.
Il Capitano come Diego: Higuain è sistematicamente raddoppiato (e qualche volta anche triplicato) dai difensori del Frosinone, si arriva così alla mezz’ora con l’assedio partenopeo che esalta Zappino (strepitoso l’intervento su Callejon al 33′) e con gli azzurri che forse si preoccupano troppo di servire il Pipita che è alla ricerca dei gol del record. Si gioca comunque in una sola metà campo, sul terreno di gioco inzuppato le palle gol per il Napoli si susseguono, in mischia è Capitan Hamsik a sbloccare finalmente il punteggio allo scadere del primo tempo per l’urlo terrificante di Fuorigrotta che squarcia il cielo gonfio d’acqua di questo insolito mese di maggio. Il record è suo: 81esimo centro come Maradona, lo slovacco aggancia il Mito argentino per un traguardo che proietta Marekiaro tra i grandi di sempre nella storia della SSC Napoli. Dopo il vantaggio il San Paolo scaccia via le streghe e la paura di non farcela abbandona la testa dei ragazzi che giocano con maggiore tranquillità: il gol della Roma a Milano adesso non preoccupa più di tanto. Si va all’intervallo dopo che Callejon – per centimetri – non trova il raddoppio.
Higuain nella Storia: Nella ripresa il Frosinone cala vistosamente, è ancora Hamsik in avvio a non trovare la porta per questione di centimetri con un tiro a volo dal limite della sedici metri. Al 52′ arriva il gol del Pipita (sigillo numero 34) dopo uno splendido assist di Allan che semina come birilli i difensori laziali prima di regalare il pallone facile facile al cecchino argentino. La pioggia scende copiosa sul terreno di gioco ma dalle curve si canta a squarciagola ‘siamo figli del Vesuvio’, l’entusiasmo è altissimo e ormai non si va avanti solo per il secondo posto ma soprattutto per far segnare ancora Higuain. La doppietta della Storia arriva al minuto 62′: il gol numero 35 per il Pipita si materializza dopo il forcing del Napoli concretizzato alla grande dal Campione argentino che insacca a pochi metri dalla porta il perfetto servizio dalla destra di Hysaj ed eguaglia il record di Nordahl.
Trentasei volte Pipita: Ma il bello della serata ancora deve venire. Perchè i tifosi se lo aspettano anche se i minuti passano e in fondo si potrebbe già essere soddisfatti così. Ma quando si parla di Higuain non si è mai al sicuro fino a quando non arriva il triplice fischio di fine match. Le difese tremano in continuazione quando Lui è in agguato con lo sguardo feroce di chi non si accontenta. Poteva bastare il sigillo numero 35 per aver eguagliato il record? No, non per chi si chiama Gonzalo Higuain che ha voluto esagerare e deliziare il mondo del calcio alla sua maniera. Nemmeno la fantasia del miglior regista avrebbe potuto immaginare un finale del genere del film del campionato, con la poesia di quel gesto tecnico a suggellare una stagione, l’atto finale dell’attaccante più forte d’Europa che stoppa di petto quel pallone di Mertens prima di far impazzire i sessantamila è da brividi! E’ il minuto 71′: il San Paolo viene giù dopo la tripletta di Higuain che entra nella Leggenda con una girata da cineteca che si insacca in rete per il sigillo numero 36. Tutti in piedi e con gli occhi lucidi per il Mostro che ha infranto tutti i record della serie A! La gara si chiude praticamente li. Nel finale spazio anche per Regini al posto di Koulibaly (in precedenza Mertens per Callejon), poi è passerella per Hamsik che concede scampoli di match a Lopez all’82’. I titoli di coda della stagione ad un passo: dagli spalti la ‘musichetta’ della Champions può finalmente suonare!
dal San Paolo Vincenzo Rea