Izzo, i sogni si avverano. Esordio in Nazionale per lo scugnizzo di Scampia
“Come nei sogni più belli di un bambino…come nelle favole! Una serata magica che non dimenticherò mai”, è stato questo il commento del difensore granata Armando Izzo sui social personali, al termine della partita nazionale contro il Liechtenstein valida per la qualificazione ad Euro 2020
«Nelle intercettazioni mi chiamavano “ignorante” – dichiarò Armando Izzo in tribunale –. Avevano ragione, sono ignorante. E non me ne vergogno. Sono cresciuto in strada, papà lavorava 18 ore al giorno per garantirci una vita normale. Poi una leucemia lo ha portato via a soli 29 anni. Sul letto di morte teneva stretti i miei tre fratelli, tutti più piccoli. Stavo sulla porta, cercavo di non piangere. Da lontano mi ha fatto un cenno con la mano: diventavo il capofamiglia, altro che studiare. Infatti sbaglio i congiuntivi. Finimmo in miseria. Mia madre prese a fare le pulizie e non si fermava mai, io ero bravo con il pallone: mi prese il Napoli, a 14 anni. Ed è accaduto un miracolo. Il resto è frutto di sudore e determinazione. Le intercettazioni? Dicono che non dovevo sapere niente. Sono ignorante, certo, ma onesto. Mio padre lo sa». “Ignorante” è una parola usata male: Armando è una persona che ha avuto poche opportunità e che ha basi culturali semplici. Tuttavia, non ragiona affatto da ignorante, perché, come emerge dalle sue dichiarazioni, sa bene qual è il peso delle cose. E quanto a leggere e studiare, non è mai tardi, soprattutto per quelli che hanno la sensibilità di capire. La stessa che quasi sempre manca agli ignoranti veri.