Travolti da un destino segnato nell’azzurro San Paolo d’aprile. Ciao Europa League
Si chiude una settimana di vera passione per il Napoli. E non solo perché si avvicina la Pasqua: la squadra sarà sicuramente messa in croce per non essere riuscita ad essere all’altezza di un Arsenal non insuperabile e per aver sbagliato tanto, in entrambi i confronti. Gli azzurri hanno perso sei confronti (Liverpool in Champions, Inter e Juve in campionato e Arsenal ai quarti d’Europa League) che avrebbero cambiato l’inerzia della stagione. Tant’è. Ancelotti aveva chiesto urbi et orbi ai suoi uomini coraggio e orgoglio, ma l’interruttore sembra non funzionare. Manca fiducia, mancano i gol. Polveri a dir poco bagnate per un team che crea ma spreca a dismisura mancando di concretezza e lucidità sotto porta. L’Arsenal vince anche al San Paolo grazie a Lacazette e nell’arco dei due confronti meritano ampiamente il passaggio alle semifinali di Europa League. Adesso di tutto c’è bisogno tranne che di rimproveri, sfuriate o altro. Ovvio che l’umore è nero. Ma si deve andare avanti e guardare con positività il futuro. I ragazzi di Ancelotti, ultima squadra italiana ad abbandonare le competizioni europee, ritorneranno in campo lunedì, nel posticipo della trentatreesima giornata di A contro la sorprendente Atalanta di Gasperini.
NAPOLI
MERET 5.5: palla persa malamente da Allan, Mkhitaryan serve Aubameyang che davanti alla porta si fa ipnotizzare dal numero uno friulano. Un altro miracolo di un doppio confronto che tiene in piedi da solo. O quasi. Unico neo, l’errore di valutazione in occasione del piazzato di Lacazette. Quel gol spezza le gambe al Napoli nel momento migliore e brucia ogni residua speranza di qualificazione.
MAKSIMOVIC 5.5: all’inizio sembra spaesato come un ragazzino al ballo dei debuttanti. Si riprende e gioca con buona vena il tempo che rimane in campo anche se è l’artefice del fallo che vale la punizione decisiva.
45° MERTENS 5.5: una scossa piccola piccola.
CHIRICHES 6.5: un duro dai piedi morbidi. Rincorre, stoppa e imposta. Peccato sia mancato all’andata.
KOULIBALY 6.5: fisicamente è un iradiddio. Fa a spallate con tutti, e vince quasi sempre lui. Generoso, uno degli ultimi a mollare.
GHOULAM 5: non si può accusarlo di scarso impegno: percorre la fascia su e giù decine di volte, ma manca intraprendenza, manca precisione. Manca Ghoulam.
71° MARIO RUI 6: quando avanza qualcosa crea, a differenza del suo alter ego algerino. Buon ingresso.
CALLEJON 6: la faccia del Napoli. Quasi indolente e senza grinta prima, più convinto e propositivo poi.
ALLAN 6: Allan settepolmoni comincia bene tenendo alla larga chiunque, mordendo caviglie e terreno. L’Arsenal trova il gol su una sua palla persa, perde fiducia e soffre.
ZIELINSKI 5: a differenza degli altri sembra partire col piede giusto, con qualche accelerata cerca di dare la sveglia all’attacco. Nella ripresa non lascia segni particolari della sua presenza, poi si eclissa totalmente.
FABIAN 5.5: sballottato di là e di qua. Non trova né posizione né guizzi. Sbaglia tanto, ancora un po’ acerbo in costruzione, ma l’impegno non manca.
MILIK 5: agisce da punta vera. Si sbatte non poco, trascina in avanti il Napoli, però è troppo impreciso.
INSIGNE 5.5: come dice la canzone, si può dare di più. Entra in tutte le azioni, ma si vede troppo poco.
61° YOUNES 5.5: una botta di freschezza, si muove continuamente alla ricerca di una giocata giusta, ma il Napoli già è caduto in depressione.
ANCELOTTI 5.5: tiene alta la squadra, Meret subisce solo un tiro “vero”. Giusto fare autocritica, non c’è niente da festeggiare. Ma bisogna guardare avanti. Testa alta e schiena dritta. Nessun fallimento, sia chiaro. Chi pensa che lo sia ha sbagliato mestiere.
ARSENAL (3-4-1-2) –Cech 6; Papastathopoulos 5.5, Koscielny 6.5, Monreal 6; Maitland-Niles 6, Torreira 6, Xhaka 6.5, Kolasinac 6.5; Ramsey 6 (34° Mkhitaryan 6); Lacazette 6.5 (68° Iwobi 6), Aubameyang 5.5. All.: Emery 6.
FOTO: rete internet