Napoli spietato, l’Inter affonda. La vendetta di K2, Mertens e Fabian imperiosi
Mercato, allenatore, terzini, questione stadio. Sembra di essere in estate. E invece è ancora maggio, con un campionato da concludere nel migliore dei modi. Difficile trovare stimoli, non è questione di gambe o impegno, ma di testa. È sempre stato così. Le motivazioni? L’Inter dovrebbe averne più del Napoli. La squadra di Spalletti non poteva permettersi cali di tensione o brutte figure. Ma tant’è. Per Ancelotti e compagnia bella, invece, in un’ottica di impostazione della nuova stagione il canovaccio è diverso: per le valutazioni nella pagella di fine anno contano anche gare apparentemente inutili come quella che conclude la penultima di campionato. Match che regala alla classifica la sua fisionomia definitiva. E poi ci sono motivi che vanno oltre le questioni di campo: quel 26 dicembre rimane una brutta pagina di questa stagione. Al San Paolo si gioca per il prestigio, atletico e umano, per dimostrare che quella sconfitta dell’andata, maturata in nove e all’ultimo minuto, fu immeritata. Soprattutto per Kalidou Koulibaly, eletto miglior difensore della serie A nella stagione che sta per concludersi. Un saluto al pubblico di Fuorigrotta con una grande prestazione, Inter travolta con un poker firmato Fabian (doppietta) e Mertens (gol e assist). Apre le danze un missile terra-aria di Piotr Zielinski; per l’Inter il penalty di Icardi a gara già ampiamente decisa dopo un inizio promettente.
NAPOLI (4-4-2)
Karnezis 7: avrebbe meritato la porta inviolata. Aveva salvato praticamente tutto fino al rigore di Icardi. Affidabile.
Malcuit 6.5: solita corsa e intraprendenza, non sempre perfetto, ma mette il piedino sul parziale 3-0 di Fabian.
Albiol 6: Raul il saggio non sbaglia una partita. Senso della posizione, anticipi, tackle vincenti e corretti. Mezzo voto in meno per l’ingenuità che costa il rigore nerazzurro.
Koulibaly 7.5: un leone indomabile. Si fa ammonire subito, poi sfiora la perfezione con una prestazione eccelsa e un salvataggio che vale un gol. Esce per problemi fisici, si gode l’ovazione del suo pubblico.
(42° st Luperto sv)
Ghoulam 6: qualche leziosismo di troppo, ma comincia a dare chiari segnali di risveglio.
Callejon 7: il giocatore che tutti i tecnici vorrebbero. Corollario della sua storia in azzurro: abnegazione, mente lucida e assistenza ai compagni. Equilibratore.
Allan 6.5: solito lavoro di interdizione polmoni e grinta. E il San Paolo si accende ad ogni suo intervento.
Fabian Ruiz 8: qualche piccola sbavatura, però sfugge spesso agli avversari e costruisce molto in verticale. Segna due gol, ne sfiora altri tre, si diverte dopo un periodo in chiaro-scuro. Finalmente.
Zielinski 7: la scossa che sblocca il Napoli e scioglie l’Inter. Eccellenza tecnica, atletica e morale. Ciliegina sulla sua personalissima torta: un gol meraviglioso.
Mertens 7.5: consente maggiori accelerazioni alla squadra con le sue sgroppate e sgommate ubriacanti. Instancabile, gol da ariete. Ormai ci sta prendendo gusto, purché si segni.
(37° st Younes sv)
Milik 5.5: tiene alta la squadra, ottimo riferimento per i suoi colleghi di reparto. Poco preciso, però, in area avversaria.
(31° st Insigne 6:entra bene, sfiora anche il gol del 5-1 con un bel tiro dei suoi)
Ancelotti 7: non concede il contropiede all’Inter nella prima frazione, nella ripresa trasmette il tempismo giusto. Altro che gare senza mordente…
INTER (4-2-3-1) – Handanovic 5; D’Ambrosio 5.5, Miranda 4, Skriniar 5, Asamoah 4.5, Gagliardini 4.5 (12° st Vecino 5), Brozovic 5, Politano 5.5 (1° st Icardi 6), Nainggolan 5, Perisic 4.5 (36° st Candreva sv); Martinez 5. Allenatore: Spalletti 4.5.
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