Il Napoli per concludere al meglio la stagione dopo la conquista della coppa nazionale e rendere dura la vita a chiunque incroci per strada, il Bologna per cercare di alimentare le speranza (ridotte ormai al lumicino) per un piazzamento in Europa. Sono questi i temi principali del match allo stadio Renato Dall’Ara di scena nel capoluogo emiliano, dopo il successo della compagine di Sinisa Mihajlovic a Fuorigrotta per 2-1, con Skov Olsen e Sansone che hanno rimontato l’iniziale vantaggio dell’unico assente di giornata Fernando Llorente. Un altro assente è Carlo Ancelotti, all’epoca dei fatti sulla panchina azzurra. C’è Gattuso, e anche un Napoli che ha ritrovato smalto e compattezza. Abbracci con Sinisa, guerriero ammirabile, inno serie A e palla al centro: partita abbastanza bloccata nella prima frazione, con il Napoli che trova il vantaggio al primo affondo con l’ellenico Kostas Manolas che di testa batte Skorupski da corner ben calciato da Matteo Politano. Il Napoli gestisce il canovaccio della gara, Bologna che prova la reazione, raggiunge anche il pareggio con Mbaye ma il suo gol è annullato per offside. La partita riparte sulla falsariga del primo tempo, ma il caldo, le tante partite ravvicinate e la foga dei ragazzi di Mihajlovic consentono ad un coriaceo Bologna di prendere le redini del gioco, strappa un punto al Napoli grazie a Musa 1-1 e nel finale di sfiorare addirittura il colpaccio con Danilo che colpisce un palo dalla distanza. Quasi come all’andata. Quasi perché il gruppo di Gattuso oggi ha la testa sgombra, E ci può stare (per dirla alla Benitez) calo di tensione. Anche nel caldo torrido della via Emilila…
Sulla Via Emilia Danilo rischia di beffare il Napoli. Top e flop al Dall’Ara
NAPOLI (4-3-3):
Meret 6: bravo a chiudere quando qualche uomo in maglia rossoblu gli si avvicinava, sul gol di Musa può poco. Rischia la beffa finale sul fendente di Danilo.
Di Lorenzo 6: gioca meglio degli altri, ma ha sulla coscienza l’agonismo di Barrow. Si fa ammonire, salterà l’Udinese domenica.
Manolas 6.5: ordinato, sereno e onnipresente in area ospite dai calci da fermo. Trova la quarta segnatura, ed è record in Italia (era fermo a 3)
Maksimovic 6: sempre bravo a tenere sott’occhio i guizzi sulla linea del fuorigioco dell’eterno Palacio, la gestione delle risorse dell’ex Inter e la freschezza di Barrow gli rendono un finale al cardiopalma.
Hysaj 6: gara in crescendo, recita il ruolo di comprimario senza incertezze. Utile nella politica delle rotazioni…
Zielinski 6: ha la fisicità che serve in partite rognose e i piedi raffinati per cercare il colpo ad effetto. L’importante è che non si perda nel cercarlo… 83° Allan sv: entra in campo per evitare sorprese finali.
Demme 6: ripulisce una serie infinita di palloni, tranquillizza i compagni e non perde quasi mai il filo della situazione.
Elmas 5.5: non è più un oggetto misterioso, ha personalità e corsa. Cala alla distanza, ma è fisiologico. 69° Fabian Ruiz 6: rischia di uscire quasi subito dopo un colpo di Tomiyasu, poi con linearità si impone in mezzo al campo.
Politano 6.5: riverberi di tecnica nella prima frazione. Autore dell’assist del parziale vantaggio, utile anche in fase di ripiego. (61° Callejon 6: non può sfruttare un flusso ininterrotto di inviti smorzati.)
Milik 5: per lunghi tratti un pesce fuor d’acqua. Forse non gli era capitata un’astinenza così lunga, infortuni a parte. Evanescente (69° Mertens 5.5: giocatore di qualità superiore, anche quando le gambe non girano come dovrebbero).
Lozano 6: uno come lui in questo periodo fa sempre comodo. Va a fiammate, cala vistosamente nella ripresa 61° Insigne 6: nessuna conclusione, ma entra con eleganza e senso tattico.
All. Gattuso 6: ha rimesso insieme i cocci di un Napoli criticatissimo. Può essere ottimista, nonostante il calo fisico dei suoi.
Foto: ANSA