Come trasformare la rabbia in felicità in pochi secondi. Se questo è il caso, la rabbia presuppone una dose enorme di energia per reagire, con pazienza e forza alla minaccia. La sfida di quest’oggi vedeva di fronte due squadre con evidenti problemi realizzativi. Nonostante il Napoli fosse primo in termini di tiri in questo campionato (e anche in Europa), gli azzurri hanno una percentuale realizzativa dell’11.1% (riferisce Opta): solo poche formazioni, tra cui la stessa Udinese (9.2%), ne hanno registrata una inferiore. Ma ad Udine c’è molto di più da conquistare: c’è in gioco la fiducia. Rino Gattuso, vuole evitare una crisi identitaria e di risultati che avrebbe messo in seria discussione l’intero progetto. Bisogna invertire la tendenza. Il tecnico calabrese ha sempre ammesso il limite dei suoi che spesso mancano di veleno, di garra. Ha cercato di scuotere la squadra, che dal canto suo continua a illudere l’intero ambiente azzurro.
Guizzo sul fotofinish di Bakayoko, Friuli beffato TOP e FLOP alla Dacia Arena
L’ex Milan e Chelsea Bakayoko allo scadere trova l’intercapedine nella porta di Musso regala tre punti ai partenopei che si mantengono in scia alla zona nobile della classifica. I friulani pagano la quantità di occasioni sprecate in ripartenza: Larsen e Lasagna a tu per tu con Meret calciano contro il portiere, MVP di giornata. Ecco il veleno, ecco la garra. Durerà?
UDINESE (3-5-1-1): Musso 7; Becao 5.5, Bonifazi 6, Samir 5.5; Molina 5, De Paul 6.5, Arslan 5.5 (72′ Walace 5), Mandragora 6.5, Stryger Larsen 6 (72′ Zeegelaar 5); Pereyra 6.5; Lasagna 6.5 (81′ Nestorovski sv). All. Gotti 6
NAPOLI (4-2-3-1): Meret 7; Di Lorenzo 6.5, Manolas sv (16′ Maksimovic 6), Rrahmani 4.5 (46′ Mario Rui 6.5), Hysaj 6; Ruiz 5 (68′ Elmas 5.5), Bakayoko 6.5; Lozano 6.5, Zielinski 6 (90′ Demme sv), Insigne 6.5; Petagna 5.5 (68′ Llorente 5.5). All. Gattuso 6.
foto: rete internet