Alta tensione. Il film si gira a San Siro, ma il prequel si è girato a Firenze: la caduta serale del Milan contro la Viola ha cambiato la natura di questo Inter-Napoli, chi vince guarda al futuro con tutt’altri occhi. Una gara che dà indicazioni importanti per la corsa scudetto: Inzaghi torna a -4, Spalletti resta in vetta in condominio coi rossoneri. La classifica ricorda che la Juve sta salendo, ora è quinta al fianco della Lazio, che l’Atalanta sta crescendo e che il Milan è tornato sulla terra. Morale: tutta la pressione è ora sull’Inter. Inter che supera 3-2 il Napoli e accorcia a -4 in classifica, dopo un match dai contorni altamente emozionali: la sblocca Zielinski, pari di Calhanoglu dagli undici metri, sorpasso di Perisic in torsione da corner sapientemente battuto dal turco ex Milan. Nella ripresa tris di Lautaro dopo 60 metri di corsa di Correa, il neo entrato Mertens accorcia con un arcobaleno immaginifico. In pieno recupero Handanovic è super su incornata di Mario Rui, Mertens si divora il pari dopo una magia di Anguissa. I campioni in carica non avevano ancora vinto uno scontro diretto e hanno affrontato un Napoli che non aveva nulla da perdere: è per Inzaghi la partita più importante della stagione perché può riaprire il discorso scudetto. Da questo risultato dipendevano le ambizioni di un intero anno. E le attese non vengono tradite. Primo ko stagionale per il Napoli.
INTER (3-5-2): Handanovic 6.5; Skriniar 6, Ranocchia 6, Bastoni 6; Darmian 6.5, Barella 6 (30′ st Dimarco NG), Brozovic 6, Calhanoglu 7.5 (17′ st Vidal 5.5), Perisic 7.5 (43′ st Satriano NG); Lautaro Martinez 7 (30′ st Gagliardini NG), Correa 6.5 (17′ st Dzeko 5). Allenatore: Inzaghi 6.5.
NAPOLI (4-3-3):
OSPINA 6.5: lui si conferma a grandi livelli. El patron non si risparmia, esce sempre con le ossa rotte dal campo. Becca tre gol, ma non ha alcuna colpa.
DI LORENZO 6.5: il pilastro che tiene su, o meglio, che non fa crollare la baracca difensiva. D’anticipo e di fisico, lo stacanovista azzurro sbroglia una serie di matasse e si propone spesso in avanti.
RRHAMANI 5: lascia il lavoro tosto a Koulibaly, perché prende un giallo quasi subito. Si rende protagonista di qualche incertezza di troppo.
KOULIBALY 6: braccio largo in occasione del penalty che vale il momentaneo pari dell’Inter, suo il break e la palla scippata a Dzeko da cui nasce il gol della speranza di Mertens.
MARIO RUI 6: la spinta di Darmian lo manda spesso in tilt, legge male la ripartenza dell’Inter che porta al gol di Lautaro. Al 91′ ha l’occasione di riscattarsi con il gol del 3-3, ma l’etremo nerazzurro gli chiude la porta in faccia.
ANGUISSA 6.5: l’ultimo dei mohicani. Scatta, crossa, tira fuori dal cilindro giochi di prestigio. Si perde un po’ nel momento migliore dei suoi (eccezion fatta sul cross che Mertens non sfrutta a tempo scaduto)
FABIAN RUIZ 6: parte basso, anello di congiunzione tra difesa e attacco. Cerca di cucire come può. Non riesce però nel suo lavoro di frangiflutti, anche per mancanza di collaborazione.
ZIELINSKI 6.5: padrone della sua zona, sta ritrovando anche una discreta sicurezza in termini realizzativi. Fa giocate con una facilità irrisoria, anche se nella costruzione non è molto concreto.
LOZANO 5.5: un turbo diesel. Prova una serie di sortite in velocità, vincendo una serie di faccia a faccia con Perisic. Ai punti ha la meglio il croato.
(30′ st Elmas 6: entra col piglio giusto, anche se è molto arronzone quando deve superare il diretto concorrente)
OSIMHEN 5.5: nervi a fior di pelle, ci mette tanta buona volontà, ma un’ammonizione subito influenza il resto della sua partita. Non trova il guizzo, trova invece un colpo da ko che lo fa abbandonare il campo come un pugile suonato. (10′ st PETAGNA 5: avvilito senza patemi dai bronzi nerazzurri. Pennellone spuntato)
INSIGNE 5.5: la partenza è sprint, la voglia (sembra) tanta. Ma è leggerino e spostato con facilità dalla retroguardia di casa. (30′ st Mertens 6.5: il folletto belga torna a fare l’uomo dietro la punta. Ci mette poco a trovare la posizione, ma quando carbura diventa letale, vedi il gol. Si divora il punto del pari a tempo scaduto su cioccolatino di Anguissa).
Allenatore: SPALLETTI 6: disegna la gara cercando di sorprendere l’Inter con un pressing alto e frizzante in avvio. Dopo il gol di Zielinski, però, la squadra viene risucchiata dagli uomini di Inzaghi soprattutto in mezzo al campo. Mertens probabilmente andava inserito prima, magari dando una chiave diversa al centro boa. Reazione di rabbia nel finale, ma non basta.
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