C’è un tesoro nascosto e fisicamente irraggiungibile nel sottosuolo di Napoli. Si tratta delle rovine dell’antica necropoli di Neapolis costruita dai Greci tra la fine del IV e gli inizi del III sec. a.C., i cui resti si trovano oggi a circa 10 metri sotto l’attuale livello stradale, in corrispondenza del rione Sanità. La città di Napoli, con la sua storia millenaria, custodisce tesori archeologici di inestimabile valore, ma la necropoli di Neapolis rappresenta una delle più importanti testimonianze dell’antica città greca.
La scopera archeologica al Rione Sanità di Napoli
Purtroppo, l’altissima densità abitativa e le caratteristiche urbanistiche dell’area rendono molto difficile procedere con scavi sistematici. Inoltre, la zona è nota per la sua geologia complessa, caratterizzata da una stratificazione di materiali che rende difficile l’individuazione di siti archeologici sepolti nel sottosuolo. Tuttavia, le ricerche archeologiche svolte nel corso degli anni, che avevano condotto anche al rinvenimento degli Ipogei dei Togati e dei Melograni, hanno portato i ricercatori a ipotizzare la presenza di ulteriori monumenti sconosciuti.
La risposta a questa domanda nasce dall’alleanza tra discipline apparentemente lontane: la fisica delle particelle e l’archeologia. Una tecnica chiamata radiografia muonica è stata impiegata per individuare e mappare le rovine della necropoli di Neapolis. Questa tecnologia è particolarmente indicata in ambienti urbani dove non è pensabile applicare metodi di indagine attivi come la perforazione o le onde sismiche. Grazie alla radiografia muonica, gli scienziati sono riusciti a individuare la presenza di cavità nel terreno che corrispondono alla posizione delle rovine dell’antica necropoli.
Questa tecnica innovativa di esplorazione non invasiva utilizza i muoni, particelle subatomiche generate dall’interazione dei raggi cosmici con l’atmosfera terrestre. Questi muoni sono in grado di penetrare nel suolo fino a diversi metri di profondità e, durante il loro passaggio, subiscono variazioni di energia in relazione alla densità dei materiali che attraversano. In questo modo, gli scienziati sono in grado di rilevare le cavità nel terreno che indicano la presenza di strutture archeologiche. Napoli dunque scopre un tesoro. L’ennesimo di una città ricca di storia.