Nell’antica Neapolis, esisteva una vera e propria colonia proveniente dall’Egitto chiamata “Nilense”, in omaggio al maestoso fiume africano. Questa colonia si insediava nella Regio Nilensis, che oggi conosciamo come la zona Nilo, compresa tra Via Tribunali e Via San Biagio dei Librai.
La struttura di questa area era sorprendentemente simile al delta del Nilo. Infatti, lungo l’attuale via Nilo, scorreva un piccolo torrente che raccoglieva le acque provenienti dalla collina sovrastante. Questo torrente si divideva in vari rivoli, creando una sorta di piccolo delta prima di sfociare nel mare, proprio nella zona in cui ora si trova l’Università al Corso Umberto.
Un segno tangibile dell’antico quartiere alessandrino è la recentemente restaurata Statua dedicata al dio Nilo. Si tratta di una magnifica scultura del II secolo d.C., una copia romana di un originale greco. Nel corso degli anni, la statua ha subito vari interventi di restauro a causa dell’usura provocata dagli agenti atmosferici e, più di recente, dall’inquinamento ambientale.
Quartiere egiziano a Napoli: vera attrazione per i turisti di tutto il mondo
Oltre alla statua del dio Nilo, che domina il centro storico, troviamo anche la dea Iside. Iside è la signora della vita e della morte, la grande dea dell’amore e una madre misericordiosa. Il suo culto ha avuto un’ampia diffusione nei grandi porti commerciali di Puteoli e Neapolis.
Anche nei quartieri di Pendino e Posillipo, che si trovano vicino al mare, il culto di Iside si è diffuso, con la dea invocata come protettrice dei naviganti. Vicino alla statua del dio Nilo, sono stati scoperti i resti di un antico tempio dedicato ad Iside, dove venivano celebrati i riti religiosi. Purtroppo, oggi rimangono solo le fondamenta del tempio, sepolte a diversi metri di profondità.
Al Museo Archeologico di Napoli (MANN) si trovano ulteriori testimonianze dell’antico legame tra Neapolis e l’Egitto. All’interno del museo è presente una sala interamente dedicata all’arte egizia, che ospita mummie, sarcofagi, canopi, specchi e vasi.
Questa ricca collezione di antichit provenienti da tutto il territorio dell’Italia meridionale costituisce la seconda più importante raccolta di manufatti egizi in Italia, superata solo dal Museo Egizio di Torino. Dal punto di vista cronologico, la sezione egizia del MANN è la più antica.