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Vino catalanesca: l’oro del Vesuvio nella tradizione napoletana

L’uva Catalanesca IGP è un tesoro poco conosciuto al di fuori della regione, ma produce  un vino veramente delizioso. Si tratta di un bianco secco molto particolare, prodotto in Campania, che si fa apprezzare in abbinamento a numerosi piatti.

Origine del nome

Il suo nome, come suggerisce facilmente, fa riferimento alla Catalogna, la regione da cui Alfonso I d’Aragona l’ha importato nel 1450 per piantarla tra Somma Vesuviana, Ottaviano e Terzigno, tutte città situate ai piedi del Vesuvio.

La scelta del re spagnolo non era dettata dalla volontà di sviluppare l’industria enologica in Campania; in realtà, il Catalanesca è arrivato in Italia quasi per caso, grazie a una splendida storia d’amore, una storia (quasi) impossibile che ha cambiato le sorti di un regno.

La storia (d’amore) di questo vino

I protagonisti di questa storia sono Alfonso d’Aragona e Lucrezia d’Alagno. Quest’ultima potrebbe non essere molto familiare a molti, ma era una donna di incredibile importanza e influenza, dotata di grande intelligenza e di una bellezza invidiabile. Proprio quest’ultima caratteristica colpì Alfonso d’Aragona quando l’incontrò per caso durante la festa di San Giovanni Battista al mercato angioino.

Il re si innamorò follemente di questa diciottenne e sembra che il loro rapporto sia rimasto esclusivamente intellettuale, come una sorta di Beatrice per il “Dante ispanico”. Lucrezia sfruttò questa infatuazione con grande astuzia e riuscì a controllare così tanto il sovrano che, secondo i ricordi di Loise De Rosa, cronista dell’epoca, “chiunque volesse ottenere un favore dal re doveva rivolgersi a Madama Lucrezia”.

I favori di Lucrezia erano ottenibili solo a pagamento, il che le consentì di arricchirsi sempre di più e di ottenere incarichi di rilievo per sé e per la sua famiglia. Fu una delle poche donne a partecipare attivamente alla vita politica e privata del re. La storia di questa donna è intensa e affascinante al punto che persino Benedetto Croce le ha dedicato saggi e opere, rendendola la vera protagonista del suo “Storie e Leggende Napoletane”.

Le caratteristiche della catalanesca

La Catalanesca è un’uvetta tardiva che viene vendemmiata tra ottobre e novembre, ma non è raro trovare viticoltori che lasciano i grappoli sulla vite fino a Natale, eliminando man mano gli acini guasti.

Gran parte del suo sapore è caratterizzato dal territorio unico in cui cresce: non si può nemmeno parlare di un’origine vulcanica, perché la Catalanesca è parte integrante del Monte Somma, la parte montuosa del Vesuvio.

Crescere sul Vesuvio conferisce alla Catalanesca un sapore ricco di minerali, con un colore giallo paglierino dai riflessi dorati. I profumi sono intensi e ricordano la ginestra e la caratteristica pellecchiella del Vesuvio, l’albicocca campana per eccellenza.

Per esaltare al meglio le sue qualità, richiede un periodo di affinamento in bottiglia. L’abbinamento classico per la Catalanesca è il baccal, un piatto tipico della zona vesuviana, ma si abbina anche perfettamente alle carni bianche e alla mozzarella.