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Bello, spuntato e sfortunato: due errori difensivi a condannarci a Torino…

Bello, spuntato e distratto: il solito Napoli si è visto anche a Torino con la Juve, con la squadra partenopea che ha costruito pregevoli azioni di gioco – segnando anche un gran gol nonostante l’assenza di un centravanti vero – ma concedendo troppo agli avversari nella sedici metri. Sfortuna, mancata attenzione, assenza di lucidità gli ingredienti che hanno confezionato la sconfitta di stasera con Ghoulam che ha vinto a mani basse l’oscar di peggiore in campo non solo per il carente apporto sulla sinistra ma soprattutto per i due ‘assist’ involontari regalati a Bonucci ed Higuain che hanno ringraziato e insaccato in rete. Due cioccolatini scartati e ingoiati da rapaci esecutori. Un vero peccato perchè prima e dopo il gol di Callejon il Napoli pareva padrone del gioco, la squadra di Sarri non rischiava nulla dietro e con un gigantesco Diawarà in mezzo al campo si proponeva anche in avanti alla ricerca del colpaccio. Ma a venti dalla fine il secondo episodio che ha tagliato le gambe alla squadra: su una palla sporca in area rimpallo sul terzino algerino che attiva il Pipita che dalla sedici metri ci ha castigato nel modo che purtroppo conosciamo bene. Da dire, però, che mentre sul primo gol la fatalità ha innescato il tiro al volo di Bonucci con la difesa colta di sorpresa, sul secondo l’ex azzurro è stato lasciato colpevolmente solo e libero di colpire e mirare l’angolino. Dov’erano i marcatori sulla linea della sedici metri? Fa male perdere in questo modo, stasera il Napoli è uscito a testa alta dallo Stadium ma senza punti e con il distacco dalla testa della classifica che aumenta a sette lunghezze e con la Roma che potrebbe scappare a +5 domani in caso di vittoria ad Empoli. Il periodo nero – dopo le vittorie con Crotone ed Empoli – continua, l’assenza di un vero centravanti penalizza tantissimo la manovra del Napoli che rimane fluida e bella – a tratti sempre spettacolare – ma inconsistente perchè di tiri in porta ne arrivano davvero pochi. Purtroppo pagheremo almeno fino a gennaio gli errori della società che non ha preso sul mercato un vice Milik all’altezza della situazione rischiando di compromettere il cammino sia per il campionato che per la Champions League. Le sensazioni, in ogni caso, dopo questa sera sono abbastanza positive nonostante il risultato negativo: la Juve ha sofferto il Napoli, lo ha aspettato (come lo scorso anno) e ha trovato la via del gol solo per episodi favorevoli, dal campo è apparso evidente che non siamo mai stati schiacciati dalla ‘corazzata’ bianconera che in molti tratti del match è sembrata sulle gambe e in balia dell’avversario che solo per mancanza di un terminale offensivo all’altezza non ha affondato il colpo decisivo. Sarri sa bene che il momento non è dei migliori e che adesso deve provare a caricare non solo chi ha giocato stasera ma anche Manolo Gabbiadini che obbligato a convincersi di fare il centravanti per trovare gli ottavi in Europa e rimanere incollati al treno di testa in campionato. Con i tre punti potrà accadere ancora di tutto, adesso che la forbice con le prime inizia ad aumentare il Napoli non deve assolutamente mollare la presa, con due terzi di stagione ancora da giocare sarebbe delittuoso. A testa alta da Torino, bisogna trasformare questa sconfitta in un monito per il futuro: la Juve – che è una grande squadra – ha vinto di esperienza oltre che di fortuna, ha fatto trascorrere i minuti e ha portato a casa una vittoria pesante. Il gol di Higuain nemmeno lo commentiamo: non ha esultato per rispetto di chi lo ha fatto diventare ‘mister 36’, buon per lui, nulla da aggiungere. Pensiamo a noi senza ricordare il passato, dobbiamo alla svelta uscire da questo momentaccio e con l’aiuto della fortuna (e senza errori) vincere quante più gare possibili. A partire dalla trasferta in Turchia col Besiktas.