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Cosa è successo quando non c’è stato il miracolo di San Gennaro

Il miracolo di San Gennaro oltre ad attirare la presenza di innumerevoli fedeli, continua ad attirare l’attenzione anche dei più scettici che si domandano in che modo possa sciogliersi il sangue all’interno delle ampolle. Si festeggia per ben tre volte l’anno e i napoletani attendono con ansia il 19 settembre per prendere parte alla Santa messa.

Altra data particolarmente sentita è quella del 16 dicembre ed è stata scelta per ricordare e per festeggiare ciò che non è avvenuto nel 1631. Mi riferisco all’eruzione del Vesuvio e al fatto che la città di Napoli si sia salvata dall’immane tragedia. Secondo quanto riportato dalle testimonianze, il sangue andò a sciogliersi e la lava evito di abbattersi sul capoluogo.

Miracolo di San Gennaro, cosa è accaduto a Napoli quando non c’è stato il miracolo

È il 2022 quando durante la celebrazione all’interno della cappella di San Gennaro, l’abate si diresse verso la cassaforte contenente le ampolle e si rese conto che il sangue era rimasto solido. Sempre in quell’occasione si decise di esporre la teca per tutta la giornata, in modo tale che poteva verificarsi il miracolo.

Occorre sottolineare che allora non fu la prima volta in cui il sangue del santo non si è liquefatto. Accadde ancora una volta anche in presenza di Papa Ratzinger. Cosa pensano, però, i napoletani di questo evento? C’è qualcosa che li preoccupa? Ebbene, la risposta è sì.

Il miracolo di San Gennaro è particolarmente sentito dai fedeli che, nel momento in cui si rendono conto che non vi è alcuno scioglimento, considerano la cosa come un presagio nefasto. Andando al passato possiamo registrare innumerevoli episodi di questa natura: ricordiamo il 1939 e il 1940, quando l’Italia entra in guerra.

E ancora, nel settembre del 1973 il sangue contenuto nelle ampolle non si è sciolto e a Napoli si è registrata una terribile epidemia di colera. Ricordiamo il 1980, anno indimenticabile per tutti coloro i quali hanno vissuto il terremoto che ha colpito l’Irpinia.