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Il Napoli è quello vero, Insigne pure e il Toro non ha scampo. Top e flop di Torino-Napoli 1-3

Il Napoli è quello vero, Insigne pure e il Toro non ha scampo. Top e flop di Torino-Napoli 1-3

“Sin prisa y sin pausa” (senza pausa e senza fretta), indicava come via maestra qualche stagione fa Rafa Benitez. Sgomitare per un ruolo da protagonista significa dover ridurre al minimo passi falsi, tenere sempre la scia, con la giusta rabbia agonistica. Il Napoli si avvicinerà sensibilmente alla Juventus quando smetterà di prendersi pause. La cultura della vittoria come ossessione non deve essere il leitmotiv della troupe di Ancelotti, questa appartiene ad altri. L’anticipo della domenica a pranzo contro il Toro dell’amato ex Walter Mazzarri ha fornito interessanti indicazioni per il futuro: duttilità e divertimento. Al di là del risultato. Il miglior Napoli della stagione, contro un Torino ben strutturato. 1-3 il finale, Lorenzo Insigne sugli scudi di una formula mutaforma che aumenta la pericolosità offensiva e la filosofia di gioco. La mano dell’allenatore c’è e si vede: debutta Luperto, ritorna Verdi. E poi Rog dal 1°, Mertens, Hamsik gioca la 400esima in A  con meno responsabilità e più spensieratezza. Pronti, via, cross di Luperto e respinta maldestra di Moretti sul corpo di N’Koulou la palla rimane lì e Insigne insacca sotto la traversa. Partenza portentosa, Napoli camaleontico. Venti minuti di vorticoso soliloquio azzurro, che trova il raddoppio con Simone Verdi, ben imbeccato da Mertens. I partenopei hanno vita facile, il Torino trova un po’ di orgoglio nel finale che comunque sorride al Napoli. La ripresa mette i brividi agli ospiti e dà fiducia ai granata padroni di casa, che riaprono la gara con un penalty ben calciato da Belotti. Speranza che diventa rassegnazione dopo la nuova rete di Lorenzo Insigne, che mette il sigillo su una gara stradominata dagli uomini di Ancelotti, che possono pensare – sin prisa y sin pausa – a qualcosa di importante.

NAPOLI

OSPINA 6: spesso sollecitato dai compagni, dimostra che il pallone sa gestirlo (e bene) anche coi piedi, né Belotti né Zaza riescono a pungere. Il Gallo ha modo di cantare dagli undici metri, il portiere ex Arsenal può solo raccogliere il pallone nel sacco.

HYSAJ 6.5: dignitoso presidio di fascia. A destra e a sinistra, nel finale. Ogni tanto cerca di spendere (senza successo) il suo istinto offensivo.

ALBIOL 6: l’affidabilità. Solita prestazione scafata e diligente per lui che dovrà essere leader maximo di una difesa che ha tanto bisogno di una guida.

KOULIBALY 6: anche lui concede pochissimo dopo aver preso le misure e un’ammonizione un po’ ingenua.

LUPERTO 5.5: titolare a sorpresa, è protagonista di una buona gara, leggermente macchiata dall’ingenuo fallo da rigore che commette su Berenguer. Si fa male dopo un bel salvataggio su Zaza.

73° MAKSIMOVIC 6: fa buona guardia su Parigini e Soriano, impedendo che gli diano noie nel suo inedito ruolo da terzino (che proprio a Torino aveva provato).

HAMSIK 7: oggi si diverte, dispensato dagli oneri del playmaker. Fosforo e qualità al servizio della squadra. Gara importante per Marek, nel giorno delle 400 presenze in serie A (399 in maglia azzurra, una soltanto con la casacca del Brescia).

ROG 6: euforico, ma comunque protagonista di una gara intelligente e tatticamente giusta.

60° ALLAN 6.5: sale subito in cattedra con un paio di recuperi davvero strepitosi.

VERDI 6.5: per numeri e per qualità tecniche, da potenziale bocciato a pienamente promosso, è un attimo. Simbolo individuale di un Napoli cangiante e comunque cinico.

54° ZIELINSKI 6: entra sul velluto di una gara già decisa.

CALLEJON 6.5: ineccepibile, lavoro ovunque, la scossa quando ci si accomoda un po’. Una forza della natura.

MERTENS 6.5: pungente, lui che quando vede granata si scatena. Assist pregevole per Verdi, una spina nel fianco granata.

INSIGNE 8: trascinatore, a suo agio nel nuovo schema offensivo disegnato dal suo allenatore. Doppietta, sgommate e giocate d’alta scuola. Uno spot della qualità made in Italy.

ANCELOTTI 7: dimostrare maggiore compattezza e finalizzare la mole di gioco proposta a Belgrado. Missione compiuta. Ha chiesto di stare in campo con cognizione di causa e più identità, ha ottenuto da tutti un impegno strenuo. Il Napoli aveva bisogno di certezze e le ha trovate.

TORINO (3-5-2) – SIRIGU 6; IZZO 5, N’KOULOU 5.5 MORETTI 5.5; BERENGUER 6, BASELLI 5.5 (86° EDERA sv), RINCON 6.5, MEITE’ 6 (60° SORIANO 5.5), OLA AINA 5.5 (77° PARIGINI 6); ZAZA 5.5, BELOTTI 6. All: MAZZARRI 6.

Foto: rete internet