La mappa della presenza criminale della camorra a Napoli rimane sostanzialmente immutata, come evidenziato nell’ultima Relazione semestrale Antimafia relativa al secondo semestre del 2022, pubblicata sul sito del Senato della Repubblica, allegata a fine articolo.
Il territorio cittadino è suddiviso principalmente tra i clan Mazzarella e l’Alleanza di Secondigliano, con quest’ultimo cartello che risulta predominante, sia direttamente che attraverso clan ad esso affiliati, nell’area periferica.
Nel centro storico di Napoli, il conflitto tra i due cartelli è particolarmente evidente, con i Mazzarella che detengono una predominanza nel quartiere Mercato, a Sant’Erasmo e a San Giovanni a Teduccio.
L’Alleanza di Secondigliano esercita la sua influenza attraverso il clan Contini, insieme ai Mallardo e ai Licciardi, con roccaforti a San Giovanniello e nel Rione Amicizia. Il focus del gruppo criminale è l’infiltrazione nel tessuto commerciale, con il controllo di attività nei settori di abbigliamento, oreficeria e carburanti.
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Il territorio influenzato dai Mazzarella comprende i quartieri di Forcella, Decumani, Maddalena, Porta Nolana, Porta Capuana, Mercato, Case Nuove, Sanità e la porzione di territorio compresa tra via Oronzio Costa, via Carbonara e Largo Donnaregina. Inoltre, gruppi affiliati ai Mazzarella sono segnalati nelle zone dell’Università, a Santa Chiara, piazza Bovio, Rua Catalana e Pallonetto di Santa Lucia.
Il clan Contini, invece, ha una forte presenza nel quartiere San Lorenzo (Vasto, Arenaccia, Ferrovia), Rione Amicizia, Borgo Sant’Antonio Abate e nelle aree limitrofe.
Il gruppo di Edoardo ‘o Romano è egemone nella zona di via Stadera, mentre i rioni Sant’Alfonso e Luzzatti sono contesi con i Mazzarella.
La zona di Sant’Erasmo è sotto il controllo del clan Montescuro, che ha sfruttato la sua posizione strategica per gestire traffici illegali e infiltrarsi in quelli legali. Tuttavia, con la morte di Carmine Montescuro nel gennaio 2023, si aprono nuove dinamiche nella zona.
Nei Quartieri Spagnoli, dopo la disarticolazione dello storico clan Mariano, l’area è contesa tra vecchie consorterie e nuovi gruppi. Tra questi ultimi, la Dia segnala i Mazzanti, gli Esposito, i Masiello e i Romano come i principali attori.
Al Cavone di piazza Dante, il gruppo più influente rimane quello dei Lepre, con attività focalizzate prevalentemente nelle estorsioni e nel traffico di stupefacenti. A Chiaia e San Ferdinando, la situazione rimane stabile, mentre alla Torretta di Mergellina sono attivi sodalizi storicamente legati all’Alleanza di Secondigliano.
Nel resto dell’area napoletana troviamo comunque territori che sono prevalentemente nelle mani dell’Alleazna di Secondigliano, con i Mazzarella che resistono in ogni strada all’invasione nemica.
Come mostra anche la mappa completa sopra che comprende tutta l’area, creata dalla Direzione Investigativa Antimafia, e che permette ancora meglio di capire le difficoltà di un territorio martoriato da parecchie guerre criminali interne.