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La perla di Dries Mertens fa tremare il Barca, Griezmann la rimette in parità TOP E FLOP

Questo è il primo confronto ufficiale in competizioni UEFA tra i padroni del San Paolo e i catalani. La speranza principale del Napoli? La capacità di trasformarsi nei grandi appuntamenti: in questa stagione, la formazione allenata da Ancelotti prima e da Gattuso poi ha superato il Liverpool (pareggiando poi ad Anfield Road), la Juventus e l’Inter, più la Lazio in Coppa Italia. Una sorta di rendimento da Jekyll e Hyde all’interno di una stagione estremamente altalenante. Messi nel Tempio di D10S, il Napoli grande con le grandi, i problemi di un Barcellona che comanda la Liga spagnola, ma è vittima di tensioni interne e come gli azzurri ha già cambiato allenatore (è noto l’avvicendamento tra Valverde e Setien). Tanti, tantissimi i temi di una serata da sogno: a Fuorigrotta tornano i decibel dell’urlo della Champions, il primo dell’era Gattuso.

Napoli avanti all’intervallo dopo un primo tempo equilibrato e con poche occasioni da rete. Possesso palla del Barcellona che però verticalizza raramente. Gli azzurri si difendono in modo compatto e con ordine e Mertens alla mezzora, servito splendidamente da Zielinski, firma il gol del vantaggio. Il secondo tempo inizia con lo stesso canovaccio del primo: possesso palla blaugrana, pazienza e contrattacco azzurro. Finisce in parità il primo round al San Paolo tra Napoli e Barcellona, perché gli spagnoli trovano il pareggio con Griezmann la qualificazione resta in bilico e verrà decisa al Camp Nou. Occasione limpida per Callejon (salva Ter Stegen), espulso Vidal ma il risultato non cambia. Infortuni da valutare per Mertens e Piqué.

La perla di Dries Mertens fa tremare il Barca, Griezmann la rimette in parità TOP E FLOP

Diamo i voti ai protagonisti del match al San Paolo tra Napoli e Barcellona. MVP naturalmente all’autore dell’illusorio vantaggio Dries Mertens, che raggiunge Hamsik sul podio dei marcatori azzurri di tutti i tempi; bene Zielinski e Rui, incerti Maksimovic e Junior, cinico Griezmann.

Napoli (4-3-3):

Ospina 6: solito leone, mette qualche pezza qua e là, nulla può sulla zampata del francese Griezmann.

Di Lorenzo 6: assolve tatticamente bene al compito richiestogli da Gattuso. Con lui aumenta anche la spinta, comunque si muove in maniera intelligente e talvolta coraggiosa.

Manolas 6.5: imbavaglia prima Messi e poi Fati con discreta facilità, puntuale nell’aggressione e nel recupero del pallone, coinvolto suo malgrado nell’azione che porta al pari catalano.

Maksimovic 5.5: soliti pregi e soliti limiti: non soffre tanto Griezmann e compagnia, ma è talvolta arruffone nel rinvio.

Mario Rui 7: ha il coraggio per saltare l’uomo e cercare la giocata non banale. Leggerino sul gol, anello di una catena che detta legge contro la squadra più forte d’Europa insieme al Liverpool.

Fabian 6: fa girar palla in maniera troppo compassata, da lui ci si aspetta sempre una verticalizzazione importante quando servirebbe accelerare la giocata cercando maggiore profondità.

Demme 6: serata di scarsa ispirazione, per il geometra azzurro. Non è Pirlo né lo sarà mai, ha altre caratteristiche che Gattuso sa valorizzare, per dare al centrocampo del Napoli i tempi giusti in una gara comunque proibitiva.

80° Allan sv

Zielinski 7: testa e cuore, gestisce il gioco azzurro. Poi comincia a inserirsi con continuità e fa tanto male al Barca squarciando il fianco sinistro della difesa blaugrana.

Callejon 6: sarà una notte insonne, ripensando alla clamorosa azione in cui non è riuscito a far gol.

74° Politano 5.5: fatica a calarsi subito nel clima (rovente) partita. Qualche dribbling di troppo ed è subito là a rincorrere i palloni persi.

Mertens 7.5: il belga è sempre un bel vedere, una garanzia. Non solo il gol, che lo consegna sovrano (insieme all’ex capitano Hamsik) dei marcatori azzurri. Va applaudito per come sgomita e crea spazi, rendendo il tridente imprevedibile. Re e suddito, sa soffrire e trascinare. Infortunio alla caviglia da monitorare.

54° Milik 6.5: impatto ottimo perché va a pressare sempre e dà alla squadra profondità e un assist di platino che Callejon sciaguratamente spreca.

Insigne 6.5: moto perpetuo, pennella il pallone come gli pare, peccato sia troppo leggerino in zona Ter Stegen.

All. Gattuso 6.5: ha assemblato un gingillino. Per presentarsi e farsi accettare dal gruppo ha puntato sul suo spogliatoio mai intenzionato probabilmente alle teorie di Ancelotti, ma molto ben disposto ad ascoltare i dettami pratici di chi sapeva meglio di chiunque altro cosa volesse dire trovarsi sull’erba del rettangolo di gioco.

Barcellona (4-3-3): Ter Stegen 6.5; Semedo 5.5, Piqué 6, Umtiti 5.5, Junior 5; Rakitic 6 (56° Arthur 6), Busquets 5, De Jong 6; Messi 6.5, Griezmann 6 (87° Fati sv), Vidal 5. All. Quique Setien 5.5.

foto: rete internet