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Napoli, vietato fare il bagno qui: acqua troppo inquinata

Anche per il 2023 l’accesso al mare di San Giovanni a Teduccio, quartiere nella zona orientale di Napoli, rimane vietato, poiché la balneazione è proibita da tempo in questa zona. La situazione non è migliore nemmeno nella spiaggia delle industrie, che è altrettanto off-limits. Di conseguenza, due chilometri e settecento metri di costa nella zona est di Napoli sono negati sia ai cittadini che ai turisti.

La decisione del Comune di Napoli

La decisione è stata presa dal Comune di Napoli, che, come ogni anno, ha identificato le aree in cui è consentito fare il bagno e quelle in cui è ufficialmente vietato. In particolare, per la stagione balneare del 2023, è vietato accedere ai 929 metri di acqua vicino alla passeggiata a mare e al museo ferroviario di Pietrarsa.

A questi si aggiungono i 1.776 metri che vanno dall’ex depuratore di via Boccaperti fino ai ruderi dell’ex Corradini. Questa restrizione include anche il mare che lambisce la cosiddetta “spiaggia delle industrie”, nota anche come “spiaggia del municipio”, e l’area di fronte agli abbandonati capannoni dell’ex fabbrica di San Giovanni.

Queste acque sono vietate perché sono considerate “non adatte alla balneazione e permanentemente off-limits”, come indicato in una delibera del consiglio regionale di marzo 2023. Le acque vietate “potrebbero essere nuovamente aperte alla balneazione in caso di esito favorevole del primo test analitico”, a condizione che siano documentate “le misure adottate per prevenire, ridurre o eliminare le cause di inquinamento”, come stabilito nell’ordinanza del Comune di Napoli.

Nel caso specifico dell’inquinamento nel tratto di mare di Pietrarsa, esso è causato dallo scarico nelle vicinanze del secondo vico Marina.

Vietata anche la spiaggia di San Giovanni

Attualmente è vietato anche l’accesso alla spiaggia di San Giovanni. Infatti, le diverse spiagge sono chiuse al pubblico per consentire l’esecuzione di analisi e campionamenti previsti dal recente accordo per la bonifica delle aree del SIN “Napoli Orientale”.

Dopo gli interventi già effettuati sulle spiagge di Napoli Est, seguirà un’analisi del rischio per permettere un’utilizzo sicuro degli spazi in vista della prossima stagione estiva. Sarà l’ArpaC, su richiesta del Comune di Napoli, ad occuparsi di valutare lo stato di salute della costa orientale, un dato fondamentale per pianificare futuri interventi volti a rigenerare spazi pubblici da tempo degradati e sottratti all’utilizzo collettivo.